Report del Consiglio Grande e Generale del 22 settembre – mattina

Clima acceso in Consiglio Grande e Generale con il tema della giustizia che entra nel vivo con il riferimento del Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini. Il Comma si apre con le parole degli Ecc.Reggenti che rivolgono all’Aula un appello in vista della discussione. “ Non è pleonastico – dicono i Reggenti – richiamare l’articolo 3 della Dichiarazione dei diritti dei cittadini” sulla separazione dei poteri: gli organi dell’ordinamento sammarinese “agiscono nel rispetto della reciproco autonomia e competenza. Ci teniamo a ricordare questo affinché ciascuno di noi si rammenti il ruolo che sta esercitando. L’intento è quello di superare le criticità tra organi giudiziari e politici”. Da parte dei Reggenti anche un richiamo al “parere pro veritate sulla legge qualificata n.1 del 2020 del professore Baldassarre”.

Il Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini ripercorre le vicende giudiziarie che hanno animato il Paese negli ultimi anni. A cominciare dalla revoca dell’incarico al magistrato dirigente Pierfelici che ha “avuto una risonanza innegabile nella Repubblica di San Marino ponendo le basi verso un processo di crescita della sfiducia verso la magistratura. Una misura con valenza sanzonatoria che non ha mai avuto fondamento legislativo. Intollerabile tentativo di delegittimazione”. E ancora: “la nomina dell’ex dirigente Guzzetta avvenuta in maniera irrituale”. “A seguito della seduta del 24 di luglio – aggiunge Ugolini – il tribunale si trova ora in assenza di una figura dirigenziale. Il nuovo dirigente dovrà essere in grado di porre fine alle tensioni all’interno della magistratura”. Occorrerà “procedere con l’istituzione di due gruppi di lavoro e “progettare una riforma dell’ordinamento giudiziario”.

Michele Muratori (Libera) parla di “inquietante repulisti che non ha avuto rispetto degli ordinamenti fondamentali di San Marino. Quello che dovrebbe essere il terzo potere dello Stato viene sempre di più aggredito dagli altri due poteri”. Iro Belluzzi (Npr) torna sulle sue dimissioni da membro della Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia. “Io ho pensato di interpretare, agendo in quella maniera, ciò che era scritto nel nostro programma di Governo, cioè riforme strutturali che andassero ad investire gli organi legati alla giustizia,

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