ROMA – “Il tumore del distretto testa-collo e’ di origine squamosa e puo’ interessare il cavo orale, l’orofaringe e la laringe. Nell’ultimo anno ci sono stati 9.000 nuovi casi diagnosticati e la fascia di eta’ piu’ colpita e’ quella tra i 50 e i 75 anni. Ultimamente, pero’, si sta riscontrando un abbassamento dell’eta’ legato a fattori come l’Hpv (virus del papilloma umano). Quest’ultimo, causa principale del carcinoma della cervice uterina, puo’ incidere nell’insorgenza del tumore del retro bocca e anche del cavo orale”. Lo dichiara alla Dire Valentino Valentini, presidente dell’Associazione italiana di Oncologia cervico-cefalica (Aiocc), che in occasione della Make Sense Campaign 2020, la campagna europea di sensibilizzazione sui tumori della testa e del collo, promuove l’iniziativa ‘Tieni la Testa sul collo. Non prenderla alla leggera’.
Attraverso il portale dedicato www.tienilatestasulcollo.Aiocc.it si puo’ compilare un semplice questionario anonimo per capire se i sintomi riportati siano riconducibili a tumori della testa o del collo.
“Nel genere maschile– spiega il presidente Valentini- il tumore ha un’incidenza maggiore a causa della propensione al consumo di tabacco, alcolici e soprattutto di superalcolici. Insieme, formano una miscela esplosiva che moltiplica, a livello esponenziale, l’effetto negativo di queste sostanze. Sono da evitare o limitare soprattutto tra i giovani, perche’ tra loro sta aumentando l’incidenza della patologia. Le possibilita’ di guarigione- prosegue l’esperto- sono molto elevate negli stadi iniziali, con un’incidenza che parte dal 75% e arriva al 100%. Negli stadi piu’ avanzati questa percentuale decresce fino ad arrivare a un 15-30%”.
I sintomi dei tumori della testa e del collo sono comuni ad altre patologie. Per questo motivo, e’ necessario consultare il medico se da almeno 3 settimane persistono: 1) Mal di gola, bruciore o lesioni nel cavo orale; 2) Raucedine, deglutizione dolorosa e fastidiosa e conseguente malnutrizione e dimagrimento; 3) Naso chiuso o sanguinamento da una narice; 4) Gonfiore nella regione del collo; 5) Mal d’orecchie. “In questi casi- avverte Valentini- bisogna farsi visitare da uno specialista, un chirurgo maxillo facciale o un otorinolaringoiatra. Stiamo lavorando molto, in campagna di prevenzione, anche per preparare il medico di base e l’odontoiatra”. Per riuscire a intervenire in maniera incisiva e risolutiva sul problema, l’Aiocc ha messo a disposizione della comunita’ medica l’esperienza e la professionalita’ degli esperti che ne fanno parte per codificare un percorso diagnostico-terapeutico(Pdta) di presa in carico del paziente,