È di nuovo emergenza migranti. Di Maio: “Riattivare i rimpatri verso la Tunisia”

Mentre viene alleggerita la pressione su Lampedusa e Porto Empedocle, teatro di un’altra fuga di massa dopo quella che ha interessato il centro di accoglienza di Caltanissetta, l’aumento degli sbarchi riporta il tema dei migranti al centro del dibattito politico come non avveniva da tempo. In un’intervista al Corriere, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha parlato di “flussi eccezionali” e di situazione complessa, per la coincidenza con l’emergenza coronavirus. “Abbiamo un problema di salute pubblica, se chi arriva deve stare in quarantena in un Cara e poi scappa, non è un problema di nazionalità”, ha sottolineato in proposito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “deve fare passi avanti anche l’Ue, che deve riprendere le redistribuzioni che si sono fermate con la pandemia, riattivando l’accordo sottoscritto a Malta nel settembre scorso”

“Dobbiamo riattivare subito i meccanismi di rimpatrio verso la Tunisia perché deve essere chiaro che per noi la Tunisia è un paese sicuro, quindi chi arriva qui viene rimpatriato e non c’è un motivo per concedere diritto di asilo e riuscire a permettere a queste persone di restare in Italia”, ha proseguito Di Maio, ricordando la missione di Lamorgese a Tunisi “per cercare di rallentare e fermare le partenze”.

“Quanto sta avvenendo nel Mediterraneo sui flussi migratori era abbastanza prevedibile. Era chiaro da mesi che gli effetti dell’epidemia, anche dal punto di vista economico e sociale, avrebbero posto in form

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