FOTO | La base per esplorare la Luna o Marte? Ci sta nel sottosuolo

BOLOGNA  – Sulla Luna ci sono cavità talmente enormi da arrivare a contenere il centro storico di Padova. E questa scoperta vale parecchio per i programmi di esplorazione spaziale: il sottosuolo della Luna ed anche quello di Marte stanno diventando un obiettivo sempre più importante perchè “condotti di tali dimensioni possono raggiungere lunghezze superiori ai 40 chilometri, fornendo spazio a sufficienza per ospitare intere basi planetarie per l’esplorazione umana della Luna”, spiega Riccardo Pozzobon, geologo planetario del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova. C’è il suo nome assieme a quello di Francesco Sauro, speleologo, direttore dei corsi Caves e Pangaea dell’Esa e professore al Dipartimento di Scienze biologiche dell’Università di Bologna, a capo del gruppo di ricercatori che ha indagato sulle grotte formate dall’escavazione della lava, i tubi lavici, presenti sulla Terra, stimando anche le enormi dimensioni dei loro analoghi lunari e marziani. E il loro lavoro è finito sulla rivista scientifica internazionale Earth-Science Reviews.

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L’AMBIENTE PROTETTO DEI ‘LAVA TUBES’

“L’implicazione più importante di questo studio è che anche se nel caso della Luna i condotti hanno dimensioni impressionanti, a causa della bassa gravità la loro volta si trova entro la soglia di stabilità”, spiega Matteo Massironi, professore di Geologia strutturale e planetaria del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova. “Ciò significa che la maggior parte dei tubi lavici al di sotto dei mari basaltici della Luna sono tuttora intatti”. E questi lava tubes, aggiunge Sauro, proteggono dalla radiazione cosmica e solare, riparano dai micrometeoriti che cadono di continuo sui pianeti e offrono “un ambiente interno a temperatura controllata, non soggetta a variazioni tra notturne e diurne”. Le caratteristiche dei lava tubes attirano quindi l’interesse delle agenzie spaziali in vista di possibili future esplorazioni sulla superficie della Luna (anche relative al progetto Artemis della Nasa) e, nel caso di Marte, “per la ricerca di segni di vita presente o passata nel sottosuolo”, dice Sauro.

L’ADDESTRAMENTO DEGLI ASTRONAUTI NELLE GROTTE

“L’Esa ha lanciato nell’autunno del 2019 una campagna di raccolta di idee rivolta a industrie e Università per lo sviluppo di nuove tecnologie dedicate ad esplorare cavità nel sottosuolo lunare, ed ha previsto la realizzazione di un lander lunare che avrà tra i possibili scenari di missione anche i tubi lavici”,

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