ROMA – “Chiedo ai servizi sociali, alla Neuropsichiatria di Cuneo di farmi avere notizie dei miei figli. Mi mancano da morire e non so nulla dal 10 luglio: come stanno, come vivono questa situazione. Dovrei essere più forte, ma non riesco. Ho vissuto sempre con loro, 24h su 24. Maria (nome di fantasia) è piccola, ha 6 anni, avrà la sua bambola; si è sempre appoggiata alla sorella più grande, come farà da sola? Chiedo di vederli e sentirli per poterli rassicurare. La mamma non mollerà, ce la farò e riuscirò a portarvi a casa“. E’ l’appello accorato alla Dire che la mamma di Cuneo, Anna (nome di fantasia), rivolge ai suoi figli, divisi e portati in casa famiglia, al termine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina alla Camera dei deputati sul suo caso.
LEGALE CONTRO TRIBUNALE MINORI: C’ENTRA DON RICCA?
“Al Presidente del Tribunale dei minori del Piemonte e Val d’Aosta chiedo se il pregiudizio che ha pesato sulle decisioni dei giudici sia per caso legato a Don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile di Torino e zio del padre dei quattro fratelli di Cuneo, il sospetto pedofilo, visto che il prelato da sempre vantava di avere buoni rapporti con il Tribunale dei minorenni e di essere stimato negli uffici giudiziari. Attendo di essere chiamato dal mio Consiglio disciplinare per dire ciò che a porte chiuse mi è stato confessato sul perito di questo caso, non in stima nello stesso Tibunale”. Tuona il legale Domenico Morace, nella conferenza stampa alla Camera dei deputati, indetta oggi dalla deputata Veronica Giannone. E lancia precise accuse come avvocato della mamma di Cuneo, anche lei presente in conferenza stampa, i cui figli sono stati portati in casa famiglia e divisi tra di loro e per i quali è iniziato uno sciopero della fame, a staffetta, nella società civile, tra i Comitati delle mamme, ma anche tra alcuni rappresentanti delle Istituzioni e volti noti dello spettacolo.
Da quasi quindici giorni i quattro fratelli di Cuneo,