Rendez-vous con il Sole, Solar Orbiter svela ‘campi di lucciole’

Il lungo viaggio di Solar Orbiter intorno al Sole è appena cominciato, ma i suoi occhi acuti hanno già mostrato dettagli inaspettati della nostra stella. Dettagli che, probabilmente, contribuiranno a svelare alcuni misteri del Sole.

Partiamo dall’inizio. Solar Orbiter è una missione nata dalla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e la Nasa, in cui anche l’Italia riveste un ruolo molto importante. E’ proprio in Italia che è nato il coronagrafo Metis, il raffinato e potente strumento che ha permesso di catturare le prime immagini diffuse della missione partita a febbraio e attualmente ancora ‘in fase di crociera’, vale a dire in rodaggio. Eppure già in grado di fornire materiale utilissimo per la comunità scientifica. Le prime spettacolari immagini hanno mostrato degli sbuffi di plasma con caratteristiche inattese. Ne abbiamo parlato con il responsabile di Solar Orbiter per l’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Silvano Fineschi.

@ESA

“Si può immaginare come un campo di lucciole, con piccoli punti di luce che si accendono e si spengono. Il fenomeno transiente, molto variabile nel tempo, limitato dal punto di vista spaziale e molto intenso, è un trasferimento continuo di energia dal campo magnetico solare al plasma. Un grande enigma della fisica solare è come mai allontanandosi dalla fotosfera, cioè la superficie luminosa del sole, che ha seimila gradi, la temperatura aumenta, diventa milioni di gradi. La differenza è tra temperatura e calore- chiarisce Fineschi, a colloquio con la Dire- il fiammifero è ad alta temperatura, ma a basso calore, per esempio, la vasca da bagno con acqua calda o una bacinella di acqua bollente riscaldano di più una stanza di un fiammifero. La corona del Sole è a mille gradi, ma la densità del plasma è bassissima. C’è il vuoto. Però i volumi sono talmente grandi per cui fa grande massa di atmosfera che ha temperature di milioni gradi. La sorgente di questa energia è il campo magnetico. Quello che non si sa è come viene trasferita al plasma”.

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