Sono trascorsi più di quattro mesi dall’11 marzo, il giorno in cui l’Italia entrò in lockdown: uno stop che, tra le innumerevoli conseguenze che ha portato, ha segnato anche l’improvvisa diffusione nel nostro Paese dell’abitudine di lavorare da casa. Secondo un’indagine della Cgil, pubblicata il 18 maggio, gli italiani che hanno lavorato dalla propria abitazione durante le settimane di lockdown sono stati circa 8 milioni. Prima della pandemia di Covid-19, erano appena mezzo milione.
A diciotto settimane di distanza dal decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che costrinse gli italiani in casa, Lenovo ha pubblicato uno studio, intitolato “Technology and the Evolving World of Work”, nel quale traccia un bilancio sugli esiti del lockdown in ambito lavorativo e tecnologico.
La produzione è aumentata o calata?
L’indagine, con cui Lenovo intende comprendere le necessità dei dipendenti di fronte a un cambiamento repentino delle loro modalità di lavoro, si basa sulle interviste a 20.262 persone, realizzate tra l’8 e il 14 maggio 2020. A loro è stato chiesto di rispondere ad alcune domande relative alla loro esperienza con la tecnologia sul luogo di lavoro e all’impatto di Covid-19 sulle loro preferenze, connettività ed equilibrio tr