ROMA – “Non posso sentirli al telefono, rassicurarli che tutto andra’ bene. Non posso nemmeno sapere in che comunita’ siano finiti, come fossi la peggiore dei criminali. Attendo con ansia lunedi, solo allora l’assistente sociale mi dira’ cosa hanno deciso e a lei chiedero’ di poterli vedere. E’ un mio diritto, ho intatta la mia responsabilita’ genitoriale. Penso alla piu’ piccola, Maria (nome di fantasia), in che stato puo’ aver dormito da sola, a 6 anni, in una casa, con una famiglia che non conosce”. E’ una voce rotta dal pianto, di chi non ha dormito un solo minuto, quella di Anna (nome di fantasia), mamma di Giacomo “11 anni che ieri e’ scappato dalla comunita’”, Laura 14 anni e Carlo 16 (nomi di fantasia), “tutti destinati in strutture diverse. Prelevati ieri mattina alle 8 per un decreto firmato da una giudice onoraria, un’ ex assistente sociale”.
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Un prelevamento che e’ avvenuto in modo “coatto, gli hanno tolto pc e telefoni. Divisi e puniti- racconta questa mamma in lacrime- perche’ non vogliono rettificare le accuse mosse al padre. Gli stanno insegnando che la verita’ non serve, che per salvarsi devono dire bugie. Giudici come Falcone e Borsellino si stanno rivoltando nella tomba”.
I quattro figli di Anna non sono a casa con lei “dal 2 dicembre scorso. Un decreto, allora del giudice del Tribunale ordinario, emesso sulla base di una CTU civile, una penale e di un avvocato curatore- tutti denunciati- li aveva collocati nella casa dei nonni paterni, dopo che avevano denunciato abusi da parte del padre. Sono stati creduti solo dall’Ispettore Capo di Cuneo, poi io sono diventata ‘la mamma alienante e border line’ e non sono stati mai piu’ ascoltati ne’ creduti”.
Continua Anna: “A causa dell’emergenza Covid l’ultima volta che li ho visti era il 2 marzo. L’assistente sociale non ha mai risposto alla nostra richiesta di vederci. A fine marzo una relazione della neuropsichiatria rilevava il malessere dei bambini e vagliava un progetto per riportarli a casa.