Trasporti, Colaceci: “Settore riparte, Cotral pronta a investire e niente cig”

ROMA – “Noi abbiamo deciso di non fare cassa integrazione e non bloccare gli investimenti, pensando che il tpl non si sarebbe fermato e che ci sarebbe stato un periodo difficile di rallentamento ma anche di sfida. Ora sta riprendendo gradualmente e sono convinta che i nostri clienti torneranno da noi“. Così la presidente del Cotral, Amalia Colaceci, nel corso di una videointervista con l’agenzia Dire.

“Ora la nostra priorità è ottenere il nuovo contratto di servizio con la Regione Lazio. Abbiamo già fatto la nostra offerta e aspettiamo la risposta- ha aggiunto Colaceci- I territori del Lazio sono tutti uguali per noi. Certo, abbiamo attenzione a quelle zone dove non c’è alternativa, ad esempio perché non c’è il ferro. Lì abbiamo portato per primi gli autobus nuovi. Se una persona parte da un punto molto distante da Roma, come Sora, Rieti o Subiaco, e non c’è la ferrovia, il comfort di viaggio per questa persona deve essere più significativo”.

“Insisterò sull’innovazione- ha aggiunto- Io credo che questa esperienza del Covid per il Paese possa essere un’occasione per ripensare i tempi di vita. Cotral ci è arrivata preparata non perché ci saremmo immaginati il Covid, ma perché 6 anni fa abbiamo pensato che i cittadini dovessero avere il diritto di viaggiare meglio e di fare un’esperienza di viaggio. Questa cosa può essere costantemente migliorata, magari attraverso un’app o altri modi per capire, ad esempio, se un autobus che sta arrivando è pieno o meno e se ne sta arrivando un altro subito dopo. E dal punto di vista della sanificazione dei mezzi stiamo studiando dei sistemi che possono diventare permanenti e che possono permettere un viaggio in un modo più salubre, anche se uno ha solo un raffreddore. Abbiamo infine lanciato un sondaggio e la risposta che stiamo avendo è che i nostri clienti sono piuttosto fidelizzati. Abbiamo domandato loro come poter migliorare l’esperienza di viaggio, chiedendo, ad esempio, se scambiano e dove, se quello che abbiamo fatto per il Covid è stato sufficiente o se c’è qualcosa che possiamo fare per migliorare ancora.

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