Enuresi, Sip: “Ne soffre fino al 20% dei bambini di 5 anni”

ROMA – “L’enuresi è tra le condizioni cliniche più frequenti in età pediatrica, con una prevalenza del 10-20% nei bambini di 5 anni, del 5-10% in quelli di 10 anni e del 3% nei ragazzi tra i 15-20 anni. L’incidenza è maggiore nei maschi rispetto alle femmine con rapporto 2:1, indipendentemente dalle differenze ambientali, socioeconomiche e culturali. Ma ancora oggi molti pazienti enuretici non ricevono un inquadramento diagnostico e un trattamento adeguato a causa di un atteggiamento attendista dei medici e dei genitori che considerano il sintomo irrilevante e di sicura risoluzione nel tempo”. A spiegarlo è la Società italiana di pediatria (Sip) che ha dedicato all’argomento il supplemento ‘Cangurini di Pediatria’ allegato al numero 6 della sua rivista ufficiale. 

Screening, diagnosi e gestione del problema nei bambini, i temi sviluppati lungo le 11 pagine dell’inserto. “A differenza di quanto normalmente ritenuto, l’enuresi non scompare con l’adolescenza, ma è ancora presente nello 0,5-1% dei pazienti adulti”, spiega la Sip. Parlare di enuresi in età pediatrica è importante “per il numero di bambini coinvolti, per la complessità della sua origine, per l’impatto che può avere sulla sfera psico-comportamentale del bambino, per migliorare la qualità di vita di chi ne è affetto e perché è un problema sottostimato”, scrivono i pediatri. 

“Il raggiungimento del controllo sfinterico rappresenta una tappa importante nella storia dello sviluppo psicomotorio del bambino, perché implica sia la maturazione di molteplici funzioni che l’interazione con il contesto sociale in cui il bambino è inserito- spiegano gli esperti- L’enuresi è una condizione stressante e limitante per il bambino e la sua famiglia, in grado di determinare effetti negativi profondi su benessere, autostima, comportamento e sulle interazioni sociali e la sfera emotiva. La causa principale non è da ricercarsi in generici motivi psicologici ma, al contrario, è proprio la condizione di enuretico che può comportare, se protratta nel tempo, problematiche di tipo psico-emotivo. La difficoltosa capacità di risveglio, in risposta al senso di ripienezza vescicale con conseguente sonno frammentato, determina inoltre una minore concentrazione diurna che impatta sulle performance scolastiche”. 

Ma che cos’è l’enuresi? “E’ definita dall’International Children’s Continence Society (ICCS) come una incontinenza urinaria intermittente durante il sonno. L’enuresi si può classificare in: primaria,

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