ROMA – Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri (M5S), e’ intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’e’ desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
IL BLOCCO DEI VOLI DAL BANGLADESH
“E’ stata una decisione necessaria, poiche’ su quel volo vi e’ stato un numero importante di tamponi positivi- ha affermato Sileri– Proveniendo da un’area ad alto rischio e’ stato necessario bloccare i voli. Si tratta di una situazione transitoria, ma dobbiamo stare attenti ai casi di rientro. Certificati medici falsi? Non so, ma comunque non basta un semplice certificato per evitare di fare la quarantena. Purtroppo la certificazione falsa non e’ un’esclusiva di altri Paesi, anche in Italia troviamo certificazioni false ed e’ un qualcosa che va osteggiato”.
SUL MES
“Il Mes e’ uno strumento che purtroppo ha dei vincoli, un trattato alle spalle difficilmente modificabile, quindi immagino non sia lo strumento migliore. Che servano soldi alla sanita’ e’ indubbio, perche’ e’ stata fortemente indebolita. Siamo riusciti ad uscire dalla crisi Covid bene, nonostante i morti che ci sono stati, sicuramente abbiamo fatto meglio di altri Paesi e questo grazie al lavoro di donne e uomini della sanita’. Servono infrastrutture, tecnologia, formazione, ma prima di tutto salari per tutto il personale sanitario, per colmare il gap con gli altri Paesi europei”.
LA CENTRALIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO
“Togliere alle regioni il controllo della sanita’? Credo che in questo momento non sia necessario e possa essere anche deleterio. Non abbiamo ancora vinto la guerra. Vero e’ che se non rendiamo omogeneo il servizio sanitario nazionale in Italia, allora forse tutto cio’ va ripensato, questa e’ un’occasione unica. Partirei da una riforma del dm 70. Se non facciamo una svolta vera e propria un passo indietro puo’ essere pensato. La sanita’ privata e’ entrata prepotentemente nel servizio sanitario nazionale, ma non credo sia questo il problema principale. Credo che il problema sia che in alcune area una sanita’ ospedalocentrica ha trascurato il territorio, quindi le risorse dovrebbero essere meglio distribuite sul territorio.