Baragatti (Usl Toscana sud-est): “Infermiere di famiglia in 13 sedi pilota”

ROMA – In Toscana, a settembre, l’infermiere di famiglia sara’ operativo in 13 sedi. Un progetto pilota portato avanti da una Regione ‘virtuosa’, che vuole sperimentare un nuovo modello di cura, con una micro-equipe sul territorio che sia al fianco dei pazienti e dei caregiver. Su questo tema l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Lorenzo Baragatti, direttore del dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche della Azienda Usl Toscana Sud est.

– Chi e’ l’infermiere di famiglia e comunita’ e di cosa si occupa?

“E’ un infermiere con delle competenze distintive, che si pone come obiettivo quello di migliorare la qualita’ della vita del paziente all’interno del suo contesto. Attua un modello assistenziale infermierististico orientato a rilevare i bisogni e a prendere in carico il soggetto e la sua famiglia, nel contesto comunitario. Tre le parole chiave quando parliamo di questa figura: proattivita’, equita’ e multiprofessionalita’. Proattivita’ perche’ l’infermiere intercetta senza chiamata ma di sua iniziativa i bisogni dell’individuo; equita’ perche’ garantisce un accesso equo a tutti i servizi del Servizio sanitario; da ultimo e’ multiprofessionale perche’ lavora in team con altri esperti della salute”.

– Qual e’ il progetto della Usl Toscana sud-est per la sua implementazione?

“In epoca pre-Covid abbiamo posto in essere un progetto, che chiaramente in emergenza e’ stato sospeso, che era indirizzato a gettare le basi per attivare la figura dell’infermiere di famiglia e comunita’. Questo attraverso la costituzione dell’infermiere tutor-assistenziale, che sia di riferimento per ogni persona assistita e che si occupa di pianificare l’assistenza sanitaria, la sua erogazione e quando possibile valutarne gli esiti nel tempo. Quest’anno vogliamo estendere questo concetto di presa in carico anche alla famiglia del paziente. Lo siamo facendo attraverso alcune iniziative di formazione e incontri interprofessionali, e puntiamo anche a incrementare l’organico. Contiamo nel mese di settembre di vedere operativo il progetto in 13 sedi pilota”.

– Il decreto Rilancio parla di crescenti funzioni dell’infermiere sul territorio legate sicuramente all’emergenza Covid-19,

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