ROMA – Il Kenya dice basta alla macchina della giustizia tradizionale, basata su archivi polverosi, fogli di carta che possono essere persi o distrutti e lunghe file alle cancellerie: il Paese, questo l’impegno, abbraccia la digitalizzazione. D’ora in avanti ogni pubblico ministero, avvocato o querelante potra’ presentare la propria documentazione relativa a cause e procedimenti in formato elettronico, senza dover passare per il tribunale o gli uffici amministrativi. Il nuovo sistema permettera’ anche di trasmettere gli atti ai diretti interessati direttamente nei loro uffici o nel loro domicilio, oppure di archiviarli in rete. A presentare il progetto il ministro David Maraga, secondo il quale ora “la giustizia sara’ piu’ efficiente ed affidabile”.
La riforma dovrebbe consentire di accelerare i processi, ma per metterla a punto e approvarla ci e’ voluto un po’ di tempo.
Da mesi gli esperti erano infatti al lavoro. A dare la spinta finale e’ stata la pandemia di Covid-19: la chiusura degli uffici e la sospensione dei procedimenti, misure che si sono rese necessarie per contenere il nuovo coronavirus, hanno confermato quanto fosse urgente trovare un’alternativa al meccanismo tradizionale.