ROMA – “E’ un luogo simbolico il Granarone. Durante il lockdown era il nostro faro e lo abbiamo illuminato, con il tricolore e con altri colori”. Ed e’ questo il posto, descritto con parole cariche di emozione dal sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, che ieri sera ha ospitato la presentazione del libro ‘Mio figlio Marco. La verita’ sul caso Vannini‘ (Armando Editore), il giovane ucciso nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 nella casa della sua fidanzata. Un testo scritto a quattro mani da Marina Conte, mamma di Marco, e dal giornalista e scrittore Mauro Valentini. Nelle sedie sistemate sotto gli ulivi del giardino, che fa da cornice allo storico edificio che sovrasta il comune di Cerveteri, c’e’ in prima fila tutta la famiglia, la nonna, i cugini e gli zii, gli amici e un’intera comunita’ che ha visto crescere Marco Vannini e che ad ogni passo e’ accanto alla famiglia che, mercoledi 8 luglio, tornera’ in Corte d’Appello, da dove ripartira’ il processo che la Cassazione ha azzerato a gennaio scorso.
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“Ad ascoltare la sentenza di secondo grado – che ridusse la pena al Ciontoli (padre della fidanzata che ha raccontato di aver premuto il grilletto per ‘incidente’ – sono rimasto senza parole. Scrissi un post duro contro il giudice, perche’ in quel momento- ha detto il sindaco- io, che con questo tricolore rappresento le Istituzioni, e lui non stavamo bene sotto la stessa Costituzione. Le sentenze si commentano e abbiamo il dovere di dire se una sentenza ci fa venire la pelle d’oca. Pretendiamo giustizia, visto che la verita’ possiamo solo immaginarla” e a Marina e Valerio Vannini ha rivolto un “grazie per averci insegnato tanto, anzi diteci cosa possiamo fare di piu’”.