ROMA – Il biotech significa tante cose: salute, agricoltura, ambiente e processi industriali con ricadute concrete nella ricerca e nell’innovazione tecnologica che rappresentano il motore per lo sviluppo economico e sostenibile del nostro Paese. L’epidemia di Coronavirus inoltre ha avuto il merito di far capire agli italiani quanto il progresso, la ricerca e le competenze siano essenziali non solo per la crescita culturale di un paese ma fondamentali per salvare la vita delle persone. L’agenzia di stampa Dire ha raggiunto Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec Federchimica per ragionare su quanto il settore oggi si ponga come leva per la trasformazione e l’innovazione del Bel Paese.
– Il Biotech come spinta per la ripartenza per il Paese: qual è il ruolo delle biotecnologie oggi e in particolare quello di Assobiotec in questo panorama?
“Nella fase di emergenza la biotecnologia ha fornito una serie di risposte che il Paese e il mondo si aspettava applicati in diversi ambiti dal sequenziamento del genoma del virus all’individuazione dei mezzi diagnostici, dal test sierologico per i pazienti contagiati alla ricerca di un vaccino che oggi, viste le notizie dall’Italia e dal mondo fa ben sperare. Insomma la risposta a queste domande è sicuramente biotecnologica. Il ruolo di Assobiotec è quello di rappresentare l’insieme delle industrie biotecnologiche che lavorano in Italia non solo nell’area salute ma anche dell’agroalimentare e dell’ambiente perché questa pandemia ci ha insegnato che non dobbiamo solo pensare solo alla salute della popolazione ma anche a quella del pianeta”.
– La pandemia ha influito sul far comprendere a stakeholder, istituzioni e grande pubblico il ruolo chiave che svolgono le biotecnologie in Italia. Se arriveranno fondi come impiegarli al meglio nel settore dell’innovazione e della ricerca?
“Pensiamo che questa pandemia, che tutti avremmo voluto evitare abbia dato anche qualche effetto colleterale positivo come togliere quell’area anti-scientifica e anti- innovazione che spesso permea il nostro Paese. Gli scienziati, non solo i virologi e clinici oggi sono diventati degli influencer quando prima li conosceva solo una ristretta cerchia di addetti ai lavori. Queste ingenti risorse mai viste prima allora potremmo indirizzarle lungo tutto il viaggio che parte dal ‘bancone del laboratorio fino al letto del paziente’.