Imprese, Cenni: “A giorni il decreto attuativo di ‘Donne in campo’”

ROMA – Sara’ pubblicato a giorni, dopo la recente approvazione della Conferenza Stato-Regioni, il testo del decreto attuativo che definira’ i criteri per l’accesso al fondo di rotazione di 15 milioni di euro ‘Donne in campo’ stanziato nell’ultima legge di bilancio e proposto dalla ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, finalizzato alla concessione di mutui a tasso zero per l’imprenditoria agricola al femminile. Lo ha confermato la vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Susanna Cenni, intervenendo all’assemblea in videoconferenza promossa da Confagricoltura Donna sugli aiuti post-pandemia promossi per donne e mamme. 

“Le donne- spiega Cenni, entrando nel dettaglio del decreto- potranno cominciare ad utilizzare questa possibilita’ che consiste in mutui a tasso zero fino a 300mila euro restituibili in un periodo che va da 5 a 15 anni, con un importo che non potra’ superare il 95% delle spese ammissibili”. Ad occuparsi di tutto l’iter burocratico, dall’invio delle domande all’istruttoria, all’erogazione del mutuo alla rendicontazione, sara’ Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, quindi un unico soggetto attuatore, “la prima scelta giusta in termini di semplificazione”, osserva la deputata.

Potranno accedere alla misura “piccole, piccolissime e medie imprese guidate da una donna in qualsiasi forma costituite che presentino progetti per lo sviluppo e il consolidamento delle aziende agricole attraverso investimenti nel settore e in quello della trasformazione e della commercializzazione, con sede nel territorio nazionale e non in liquidazione”, spiega la vicepresidente della Commissione Agricoltura. 

Diversi gli obiettivi che i progetti presentati devono perseguire: “miglioramento del rendimento della sostenibilita’ globale dell’azienda agricola e delle condizioni agronomiche e ambientali, che generi benessere degli animali”; e “realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo dell’azienda”. Tra le spese ammissibili: “lo studio di fattibilita’, le opere agronomiche, le opere edilizie per la costruzione di annessi, l’allacciamento degli impianti, macchinari, attrezzature, i servizi di progettazione, gli acquisti dei terreni. Non sono ammissibili- specifica Cenni- le spese di ristrutturazione di edifici rurali non legati all’Agricoltura”. La misura, “cumulabile anche con altri aiuti che riguardano l’azienda agricola”,

 » Continua a leggere su DIRE.IT…