VIDEO | Torna la campagna ‘Voltati. Guarda. Ascolta’, dedicata alle donne con tumore al seno metastatico

ROMA – In Italia sono oltre 37.000 le donne con tumore al seno metastatico. Tutte hanno progetti da realizzare, alcune di loro sono riuscite a raggiungerne di importanti, nonostante la malattia. A questi traguardi darà voce la quarta edizione di ‘Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico‘, la campagna nazionale promossa da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia che dal 2017 dà voce alle storie delle donne con tumore al seno metastatico. Dopo aver raccolto le storie delle pazienti e averle fatte conoscere attraverso il web, la radio, i canali social, eventi di piazza, il corto cinematografico ‘La Notte Prima‘ presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e il contest musicale ‘Play! Storie che cantano’, quest’anno la campagna utilizzerà la potenza del mezzo televisivo per raccontare attraverso un docu-reality le ‘storie che ispirano’, storie di traguardi raggiunti da pazienti con tumore al seno metastatico, in grado di incoraggiare altre donne con questa malattia a porsi obiettivi ambiziosi. Tutto questo all’interno di ‘My Way – Storie che ispirano’, un contest indetto per raccogliere e selezionare storie legate a traguardi concreti e dal valore universale.

PAOLA MARELLA: “ONORATA DI ESSERE TESTIMONIAL DI ‘VOLTATI. GUARDA. ASCOLTA’”

Ad accompagnare le pazienti nel viaggio verso il proprio traguardo sarà Paola Marella, personaggio televisivo, architetto e interior designer, coinvolta nella campagna come testimonial e conduttrice del docu-reality realizzato con le migliori storie selezionate. ‘Ho accolto con entusiasmo l’invito ad essere testimonial, conduttrice e giurata di questa importante iniziativa – dichiara Paola Marella, testimonial della campagna – perché del tumore al seno metastatico bisogna parlare molto di più, sempre di più, per superare i pregiudizi, per dire che ammalarsi non significa morire. Perché questa malattia, sebbene non ancora guaribile, è trattabile e può essere tenuta sotto controllo con le giuste terapie. E non c’è modo migliore per rompere il muro del silenzio che portare sul piccolo schermo, potente amplificatore di messaggi, storie di donne che non si sono fatte sopraffare dalla fatalità della vita e hanno reagito combattendo. Il nostro Paese è costellato di donne che, nonostante le apparenti insormontabili difficoltà legate alla malattia, con dignità umana hanno saputo guardarsi dentro e scoprire quelle risorse che ciascuno di noi possiede,

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