ROMA – “Noi dobbiamo avere paura dei criminali e non delle bambine e delle donne che sono in migrazione e che chiedono di essere accolte in Europa. Non dobbiamo lasciare i migranti nell’illegalità e nell’irregolarità”. Lo dichiara alla Dire Sandra Zampa, sottosegretaria di Stato alla Salute, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Guida tecnica dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle ‘Strategie e gli interventi per la prevenzione e la risposta alla violenza e agli infortuni tra i rifugiati e i migranti’.
Sono oltre 70 milioni le persone sfollate in tutto il mondo a causa di persecuzioni, conflitti e violenza. Un dato che nel 2019 ha raggiunto il massimo dalla seconda guerra mondiale. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha riferito che i 49 Paesi della propria regione europea alla fine del 2018 hanno ospitato più di 6,47 milioni di rifugiati, oltre 1,24 milioni di richiedenti asilo, 2,71 milioni di sfollati interni e più di 0,5 milioni di apolidi.
Nel documento elaborato dall’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), in qualità di Centro collaboratore dell’Oms, vengono delineati i fenomeni della violenza e degli infortuni al momento della partenza, del viaggio e dell’arrivo. Inoltre, vengono fornite opzioni sulle politiche (non solo sanitarie) da intraprendere per prevenire e contrastare la violenza e gli infortuni in questi gruppi di popolazione.
“La guida- prosegue Zampa- consegna nelle mani dei governanti, dei parlamentari e di quanti mettono in campo politiche elementi di riflessione molto importanti. Sappiamo che ci sono target di particolare vulnerabilità tra i migranti, quali bambine e bambini, ragazze e ragazzi, e le donne. Tutti loro sono vittime di violenze, sessuali e non- continua la sottosegretaria alla Salute- le donne giovani vengono portate in Paesi dell’Occidente ai fini dello sfruttamento sessuale. Prendersi cura di queste persone- conclude Zampa- significa anche fornire alla società e al Paese che li accoglie elementi per colpire la criminalità internazionale organizzata”.
La Guida identifica cinque aree chiave prioritarie di intervento per rispondere in modo efficace e prevenire la violenza e gli infortuni in questi gruppi di popolazione:
1) Garantire un passaggio sicuro per la migrazione;