Tra le bandiere dei manifestanti, circa 300, sventolano le sigle dei Cobas e quella della Rete degli Studenti Medi, scesi in piazza per contestare le Linee guida stilate dal ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole. “Il progetto del ministero lascia tutto nelle mani dei singoli istituti, ma l’autonomia ha distrutto le nostre scuole, bisogna tornare a lavorare insieme”, commentano due insegnanti. Secondo i manifestanti, infatti, le linee guida (di cui circola una bozza, il documento ufficiale non è stato ancora pubblicato), lascia tutta la responsabilità ai dirigenti scolastici e agli insegnanti.
“Ci siamo stufati di dichiarazioni. Ci chiediamo com’è possibile mantenere la distanza nelle scuole pubbliche italiane- dichiara Daniele, della Rete Studenti Medi- Le linee guida sono vaghe e lasciano tutta l’organizzazione alle singole scuole. I dirigenti non si possono prendere la responsabilità della sicurezza. Servono chiarezza e fondi da parte del ministero“.
A chiedere più investimenti, in piazza, c’è anche l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, dimessosi lo scorso dicembre proprio perché insoddisfatto dei fondi stanziati per la scuola. “Mi sono dimesso per una questione politica ma non smetterò mai di combattere per la scuola del nostro Paese, perché vorrei che la politica mettesse la scuola al centro di tutto- commenta l’ex ministro alla Dire- ma c’è ancora tempo per investire quei 3 miliardi che avevo chiesto. Abbiamo bisogno soprattutto di personale, i soldi per gli strumenti tecnologici li possiamo trovare. Abbiamo bisogno di una scuola di prossimità con classi più piccole. I nostri ragazzi si meritano una scuola migliore”.
Infine, sull’operato della ministra Azzolina, Fioramonti ha commentato: “Il problema è strutturale, ma la leadership può renderlo anche peggiore. La scuola è un sistema complesso. Nessuno ha la ricetta pronta”.
In piazza qualche bambino disegna su un foglio la scritta “vogliamo tornare a scuola“, mentre il microfono passa tra i vari relatori, soprattutto insegnanti e studenti. “È una manifestazione importante perché se non riparte la scuola non riparte il paese- commenta all’agenzia Dire il senatore Francesco Verducci,