MILANO – Dal rapporto con gli altri sindaci al suo futuro politico, dallo smart working che trasforma la città alla necessaria autocritica della Regione Lombardia sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Questi i temi trattati dal sindaco di Milano Beppe Sala durante l’incontro con la stampa organizzato questo pomeriggio dall’associazione ‘Cic- cronisti in comune’.
In oltre un’ora di diretta il sindaco meneghino ha risposto alle numerose domande dei giornalisti in quello che è stato il primo incontro ‘fisico’ con la stampa da quando le misure di distanziamento sociale hanno imposto la modalità telematica.
Un segnale di ritrovata normalità in una Milano che, con fatica, cerca di lasciarsi alle spalle la fase più dura dell’epidemia: “Se questo è un momento propizio per tornare a lavorare e a vivere la città- ha detto Sala- allora bisogna farlo”.
SALA E I COLLEGHI: A DE MAGISTRIS NON ASSOMIGLIO, MA SINTONIA
Con Antonio Decaro di Bari c’e’ sintonia al di la’ della somiglianza o meno. A Luigi De Magistris di Napoli “non assomiglio ma ci vado molto d’accordo”. Beppe Sala si massaggia il mento e si prende qualche secondo. La domanda della ‘Dire’ durante la conferenza stampa in Comune trasmessa in diretta Fb sulla nostra pagina e’ questa: “A quale sindaco e’ contento di assomigliare e a quale e’ contento di non assomigliare?”.
Domanda che induce a riflettere il primo cittadino di Milano. Poi Sala dice di getto: “Il nostro presidente di Anci Decaro e’ un sindaco di cui condivido molto e penso che la nostra azione su due realta’ cosi’ diverse sia molto vicina. Io non assomiglio a De Magistris ma ci vado molto d’accordo. Rimane il fatto che tra sindaci metropolitani ci si parla molto, abbiamo una chat e non vengono fuori particolari differenze”.
Sala dice anche di parlare “molto” con Marco Bucci di Genova e di averlo fatto altrettanto con Chiara Appendino di Torino. Con Virginia Raggi di Roma, butta li’ alla fine, “ho avuto poco bisogno di parlare”.