ROMA – “Confrontarsi non significa giustificare o dimenticare quanto piuttosto influire”. Rimarremo inflessibili fino a quando non otterremo” la verità sulla morte di Giulio Regeni. Lo ha detto ieri sera il premier Giuseppe Conte dinanzi alla commissione Regeni, che lo ha ascoltato in tarda serata.
“IN CIMA ALL’AGENDA NEI MIEI COLLOQUI CON AL SISI”
“L’Italia tutta continua ad attribuire incessante priorità alla ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni”, ha detto Conte. “Io per primo ho posto la questione sempre in cima all’agenda nei colloqui con il presidente egiziano Al Sisi”, aggiunge.
“SENZA VERITÀ SU REGENI NON PIENI RAPPORTI BILATERALI E NESSUNA VISITA DI STATO AL CAIRO”
“Osservo che ogni mia interlocuzione con il presidente Al Sisi è partita da un semplice assunto: i nostri rapporti bilaterali non potranno sviluppare appieno il loro potenziale finchè non verrà fatta piena luce sul barbaro assassinio di Giulio e assicurati alla giustizia i colpevoli”, dice il premier Giuseppe Conte dinanzi alla commissione Regeni. E spiega: “Non sarà mai possibile una visita di stato del premier italiano in Egitto fino a quando non ci saranno passi avanti in questa direzione. Ho sempre rappresentato una qualche remora per un pieno dispiegamento dei rapporti fino a quando non avremo la verità”.
“ASPETTIAMO SEGNALE CONCRETO DI COLLABORAZIONE”
Nel colloquio telefonico del 7 giugno il presidente Al Sisi ha dato la “disponibilità sua e delle autorità egiziane a collaborare”, dice ancora Conte, spiegando di aver detto ad Al Sisi che l’Italia attende la “manifestazione tangibile di tale volontà“.
“Confrontarsi non significa giustificare o dimenticare quanto piuttosto influire”, prosegue Conte, che chiarisce: “Rimarremo inflessibili fino a quando non otterremo” la verità sulla morte di Giulio Regeni.
“La cooperazione giudiziaria tra le due procure ha dato segni di una certa ripresa dopo la nomina del nuova procuratore egiziano”.
“CHIESTA ROGATORIA PER POTER ARRIVARE A RINVII A GIUDIZIO”
“La rogatoria è stata oggetto puntuale di costante sollecitazione”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in audizione dinanzi alla commissione Regeni.