Crac Dentix, il Governo: “Servono nuove norme a tutela pazienti”. Ed è allarme per i lavoratori

BOLOGNA – La crisi di Dentix è arrivata sul tavolo del Governo e il tracollo di questa catena di quasi 60 cliniche private (con migliaia di pazienti senza le cure in molti casi già pagate, e 400 lavoratori nel limbo) accelera la riforma per questo genere di attività. “Alla luce delle rilevate criticità risulta indubbiamente auspicabile un intervento normativo per completare ed aggiornare il percorso avviato con la legge 124 del 2017″, la legge annuale per il mercato e la concorrenza. E c’è “piena disponibilità del ministero della Salute, ferme le competenze regionali, a supportare ogni iniziativa normativa” per “rafforzare le misure di tutela degli utenti dei servizi di cura odontoiatrici“. Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, rispondendo a Rossana Boldi (Lega) che aveva posto il problema della “tutela dei professionisti sanitari e dei pazienti danneggiati dalla chiusura dei centri Dentix”.

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ZAMPA: “SERVONO INTERVENTI PER AUMENTARE SICUREZZA CURE”

E’ un tipo di attività inquadrato appunto nella legge sulla concorrenza e la norma prevede misure “di tutela dei pazienti”, soprattutto sull’obbligo per ogni struttura che eroga cure dentali ad avere un direttore sanitario iscritto all’albo dei medici odontoiatri. Tuttavia, ha aggiunto Zampa, il ministero della salute “ha più volte evidenziato l’esigenza di prestare attenzione alla crescente complessità dell’organizzazione delle attività odontoiatriche“, e su diverse questioni: percorsi di cura, figure professionali diverse dagli odontoiatri, molteplicità dei luoghi in cui si svolgono le cure, complessità dei sistemi di registrazione e conservazione dei dati clinici del paziente. Ebbene, per Zampa la “nuova situazione rende necessaria una particolare attenzione nonché l’adozione di iniziative mirate in relazione alla sicurezza delle cure, a partire da qualità ed appropriatezza degli interventi”.

Allo stesso modo, la sottosegretaria ha evidenziato l’opportunità di “iniziative mirate” per “identificare le responsabilità nella programmazione e nella realizzazione delle cure, in particolare di quelle più complesse ed articolate”, mentre a “tutela del paziente” bisogna “garantire la continuità della figura professionale responsabile della presa in carico”.

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