Lontani dai compagni, soli davanti alla commissione, in alcuni casi inscatolati in box di plexiglas e in altri ‘dispersi’ in una palestra. Esami di maturità ‘blindati’ per gli studenti italiani ai tempi del Covid-19. All’ansia di prestazione si è aggiunta quella ‘sanitaria’, ma tutto sommato, la prova sembra sia stata superata senza troppi danni. Almeno a sentire i presidi di alcuni istituti delle principali città italiane. Non sono mancati i disagi e neanche, talvolta, gli assembramenti, ma ha prevalso, spesso sulle note della ‘Notte prima degli esami’ di Venditti, la voglia dei ragazzi di ricontarsi per vivere insieme un passaggio fondamentale della loro vita.
Milano
Una maturità “molto fredda e schematica in cui la nostra preoccupazione principale è quella di orientare i ragazzi nelle procedure sanitarie”. Così Daniele Nappo, fondatore e direttore dell’Istituto paritario Freud di Milano, descrive il primo giorno dell’ultimo atto dei suoi 150 studenti iscritti ai tre indirizzi offerti, tecnico- tecnologico, tecnico- economico e liceo delle scienze sociali.
“I ragazzi sono arrivati sereni e preparati – spiega all’AGI – perché siamo una scuola dove la didattica è multimediale da 28 anni e, nei mesi a casa, si è lavorato molto bene tanto da riuscire a finire i programmi in anticipo grazie all’offerta di 5mila videolezioni. Ma è indubbio che la maturità di quest’anno non c’entri nulla con quella solita. Avvertiamo il dispiacere per tutti questi ragazzi che abbiamo visto dalla prima che si trovano protagonisti di una cerimonia senz’anima. Può assistere una sola persona, mentre gli altri anni c’erano la fidanzata, l’amico, quello che veniva a sentire le domande in vista del suo esame. Se non c’è nessun accompagnatore, teniamo la porta aperta per far entrare chi voglia testimoniare. Anche per i docenti non è facile, di certo a nessuno viene in mente di poter bocciare. Questo non significa che sia una farsa, ma si è perso lo stimolo di verificare la preparazione”.
Secondo Nappo, “è stata azzerata la meritocrazia, anche perché con la didattica a distanza è più complicata la valutazione che con questa modalità presenta molti imprevisti.
TORINO
“Gli esami si sono svolti senza intoppi, è andata bene ma spero davvero sia la prima e ultima volta”. Il dirigente scolastico dell’istituto magistrale ‘Domenico Berti’ di Torino, Jeanclaude Arnod, commenta il primo giorno di maturità post Covid. “Le prove sono durate in media un’ora per ogni studente – spiega il dirigente – con una pausa di un quarto d’ora tra i candidati per sanificare l’ambiente. Abbiamo fornito agli studenti liquido igienizzante, masc