CORONAVIRUS. OMS: SITUAZIONE MIGLIORATA IN EUROPA, MA PEGGIORA NEL MONDO
L’emergenza Coronavirus “nel mondo sta peggiorando anche se in Europa è migliorata”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un briefing con i rappresentanti degli Stati membri dell’Agenzia dell’Onu. Nelle ultime due settimane sono stati registrati “100mila nuovi casi di Covid-19 in un giorno- ha fatto sapere il direttore dell’OMS- e il 75% dei contagi sono stati segnalati in dieci Paesi, nelle Americhe e nel Sud-est asiatico”. Tre i Paesi più colpiti: negli Stati Uniti sono stati superati i 2 milioni di casi dall’inizio dell’emergenza, mentre in Brasile, dove si viaggia ancora a oltre 30mila contagi al giorno, il totale è superiore ai 770mila. Anche la Russia ha superato i 500mila positivi in totale. Ma a preoccupare maggiormente l’Oms, a causa degli scarsi mezzi per il contrasto della diffusione del virus, è la situazione del continente africano: la direttrice per la regione africana, Matshidiso Moeti, ha spiegato che “il Covid-19 si sta diffondendo dalle capitali, dove è arrivato grazie a persone che hanno viaggiato in altre zone più periferiche, e sta subendo un’accelerazione, con oltre 207mila casi confermati e 5.642 decessi legati all’infezione”.
CORONAVIRUS. SPERANZA: VIRUS CIRCOLA, MA PREVALGONO CASI ASINTOMATICI
“Aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, molte regioni sono a zero, diminuiscono i deceduti. L’indice Rt è in tutta Italia sotto 1. Sono dati incoraggianti, che però rappresentano solo una parte della realtà”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendo la scorsa settimana alla Camera sulle prossime misure del governo per contrastare il Coronavirus. “Le analisi rilevano indicazioni precise che non dobbiamo sottovalutare- ha proseguito Speranza- L’epidemia non è finita: ci sono ancora focolai di trasmissione e il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare”. Ora, secondo il ministro della Salute, occorre “tenere alto il numero dei tamponi effettuati, soprattutto per ricercare possibili focolai laddove il Covid ci ha fatto più male.