“GRAZIE A CHI HA AFFRONTATO A MANI NUDE VIRUS”
“In questi tre mesi ho girato tanti ospedali e mi è sembrato naturale tornando a casa venire qui per dire grazie a chi a mani nude ha affrontato il covid all’inizio di questa epidemia”, ha detto ancora Boccia, che è originario proprio di Bisceglie. “Siamo arrivati impreparati e ci deve far riflettere su come il mondo evoluto e capace non è stato in grado di prevedere una epidemia”, ha proseguito evidenziando che “non possiamo continuare a pensare alla ordinarietà così come lo facevamo prima della epidemia”.
“IL 22 GIUGNO CONSEGNA DIPLOMI AI MEDICI”
“Il 22 giugno con il presidente Conte daremo dei diplomi di ringraziamento ai medici. I primi saranno i medici che si trovano a Roma e agli altri li spediremo. Non possiamo organizzare una cerimonia con 2500 persone. Ma non terminerà con la consegna dei diplomi perché il nostro grazie va esplicato con gli investimenti e con il rafforzamento della sanità pubblica”, ha affermato Boccia, spiegando che gli investimenti successivamente riguarderanno “ambiente, ricerca e scuola“.
“NON SERVE ANDARE A MILANO, AL SUD EROI NORMALI”
“Spieghiamolo che non è necessario andare a Milano per un alluce valgo, per un menisco o per un tumore. Ci si cura bene anche in Puglia. I mesi di lockdown hanno dimostrato che la mobilità passiva era diventata un business, un business malato. Lo dico ai grandi gruppi privati: investite al Sud perché qui c’è una grande sanità fatta da eroi normali che lo fanno anche a mani nude”, ha detto ancora Boccia.
“I prossimi cinque anni saranno una nuova partenza. E il Mezzogiorno vivrà una grande stagione. Ma dobbiamo portare i nostri figli in quella stagione- ha aggiunto- Senza le Regioni non ce l’avremmo fatta e ogni singola Regione da sola non ce l’avrebbe fatta. Il Paese ha retto perché c’è stata leale collaborazione. Ho apprezzato Decaro che, da presidente Anci, ha chiesto di sospendere il potere di ordinanza ai sindaci perché così il Paese ha tenuto perché abbiamo questa articolazione: difendiamola”,