BOLOGNA – Il coronavirus presenta il ‘conto’ anche alle autoscuole per autisti di bus. E a Bologna i sindacati hanno subito scritto a Tper per chiedere che non siano i dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico locale a sobbarcarsi le spese in più.
IN VISTA UN RINCARO DI 50 EURO
Due giorni fa, infatti, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl trasporti, hanno inviato a Tper una richiesta di incontro urgente appunto a seguito della richiesta delle autoscuole che hanno aderito alla convenzione per i corsi di rinnovo del ‘CQC’ (il certificato di aggiornamento all’abilitazione alla guida degli autisti) di dover rivedere il prezzo concordato a seguito degli investimenti che dovranno sostenere per i provvedimenti anti-Covid 19. Il corso di aggiornamento costava 200 euro ed erano spese a carico di Tper, ora la cifra cresce di 50 euro.
MENO ALUNNI PER CLASSE, PIU’ COSTI DI GESTIONE
Sono le “norme di prevenzione del Covid-19” ad aver comportato “un aumento dei costi di gestione” dei corsi, specificano i sindacati. Oltre ai dispositivi di protezione individuale, le autoscuole devono anche mettersi in regola con le prescrizioni di distanziamento: quindi meno ‘alunni’ per classe e dunque, altri costi (per la probabile esigenza di aumentare il tempo ‘in cattedra’ degli istruttori a fronte della moltiplicarsi delle lezioni con meno presenze). Scatta dunque un rincaro di 50 euro e “chiediamo pertanto un incontro per valutare congiuntamente tale richiesta”, dicono a Tper le sigle dei lavoratori.
“Chiederemo che non siano i lavoratori a dover sostenere questa ulteriore spesa. Bisogna che tra l’azienda o la Regione ci sia chi si fa carico di questi costi extra”, anticipa Aldo Cosenza, della Fit-Cisl dell’Emilia-Romagna, parlando alla ‘Dire’.