Bologna apre i centri estivi dal 22, aperte iscrizioni

BOLOGNA – Riapriranno alla spicciolata dal 22 giugno, ma ci si potrà iscrivere anche successivamente e resteranno aperti in via straordinaria fino all’11 settembre. A Bologna partono i centri estivi post-epidemia, con l’apertura alle 14 di oggi delle iscrizioni. Rispetto allo scorso anno le sedi sono quasi raddoppiate (108 strutture, in gran parte scuole) per rispettare le norme di distanziamento e il bando rimarrà aperto anche dopo la prima finestra del 19 giugno, sia per le famiglie sia per eventuali nuovi gestori, ad oggi 29.

Il Comune ipotizza un numero di iscritti vicino a quello dello scorso anno, circa 5.000 bambini e ragazzi, ma sono previsti criteri di precedenza se ci sarà la corsa al posto. In realtà “non sappiamo se ci saranno più domande dello scorso anno, sentiamo anche tanti che non iscriveranno i loro figli”, dice in proposito l’assessore comunale all’Istruzione Susanna Zaccaria presentando l’avvio delle iscrizioni durante una videoconferenza accanto al sindaco Virginio Merola.

Il Comune ha deciso, oltre che di mantenere le tariffe dello scorso anno, di alzare fino ai 28.000 euro di Isee i contributi per le rette alle famiglie più bisognose. “E’ la novità di quest’anno, alziamo la soglia di reddito per andare incontro alle difficoltà delle famiglie”, dice Merola. Chi rientrerà nei parametri otterrà un contributo di 84 euro a settimana per quattro settimane: una “tariffa praticamente azzerata” in alcuni casi, come sottolinea ancora il sindaco. Gli aiuti si aggiungono ai voucher regionali, che valgono però solo nei caso di nuclei con entrambi ii genitori lavoratori. 

Il Comune ha investito in tutto 2,5 milioni di euro per calmierare le tariffe, circa un milione verrà dal Governo. “E’ il momento della ripresa della socialità per bambine, bambini e adolescenti della nostra città, ma anche un banco di prova per la futura ripresa dell’attivita scolastica”, ricorda Zaccaria.

“Abbiamo aspettato perchè volevamo essere sicuri di riaprire in sicurezza- precisa poi l’assessore- abbiamo sentito la voce di chi ci chiedeva di riaprire, ma dobbiamo pensare anche alle famiglie che sono preoccupate” per l’emergenza sanitaria legata al covid.

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