AGI – Sul loro profilo Facebook i ‘Sentinelli’ rilanciano: “Anche le statue fanno il loro tempo, e se negli ultimi anni Montanelli è stato un monumento vivente persino a sinistra, oggi è una statua fragile. L’aver rivendicato fino alla morte il colonialismo italiano e l’abitudine a poter usare liberamente il corpo di bambine africane non viene oscurato dalla fama che si è conquistato in tutto il resto della sua vita”.
Ma quella scultura in bronzo col giornalista ritratto con la sua epica ‘Lettera 22’ non ha mai avuto un tempo sereno nonostante il contorno di rocce grotte, laghetti e giochi d’acqua dove Indro Montanelli andava a passeggiare nei momenti di pausa dal lavoro. Del resto, venne realizzata dallo scultore Vito Tongiani proprio nel luogo dove il fondatore del ‘Giornale’ fu gambizzato il 2 giugno del 1977 dalle Brigate Rosse.
“I primi due – tre proiettili entrano nelle mie lunghe zampe di pollo. Non devastano nè ossa nè arterie. Ma sarebbero sufficienti per far cadere a terra qualsiasi cristiano