In procura a Bergamo la rabbia dei familiari delle vittime del Covid

AGI – C’è una grande aula intera nella procura di Bergamo che accoglie prima il dolore di uomini e donne e poi il foglio di carta con le recriminazioni alla giustizia. Uno a uno, in cinquanta entrano nella ex aula della corte d’assise dove otto funzionari incaricati di questo compito ricevono le denunce di chi si è visto strappare un affetto dal coronavirus.  E’ quello che i rappresentanti del Comitato ‘Noi Denunceremo’, l’avvocato Consuelo Locati e il presidente Luca Fusco, definiscono il ‘Denuncia – day’, il giorno in cui i moti di rabbia e disperazione confluiti sulla pagina Facebook del movimento spontaneo nato nei giorni di picco della pandemia si traducono in richieste alla magistratura.

E, a significare, questa svolta, indossano una mascherina con la scritta ‘Noi denunciamo’. Molti hanno appesi al collo i cartelli con le immagini delle persone care defunte, qualcuno mostra anche la foto dell’urna con le ceneri, “ecco cos’è diventata mia madre”. 

“Ho già consegnato in Procura un file contenente tutte le 50 denunce – spiega Locati, che a sua volta ha perso il padre – ma è importante che loro entrino a portare questo foglio di carta. E’ giusto che lo facciano in prima persona per evitare la spersonalizzazione dell

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