AGI – Tra le numerose difficoltà legate all’emergenza Covid-19, la scuola è andata avanti soprattutto grazie all’impegno personale delle diverse figure coinvolte.
Ma, nonostante la proliferazione di progetti, iniziative, iniezioni di tecnologie, formazione dei docenti e sperimentazioni di modelli didattici innovativi, si è proceduto in ordine sparso, senza riuscire a fare sistema.
È quanto emerge dall’indagine alla base del primo rapporto Agi-Censis nell’ambito del nuovo progetto “Italia sotto sforzo. Diario della transizione 2020″ (scarica QUI il rapporto), che mira ad analizzare le difficoltà che l’Italia si porta dietro dal passato, i nervi scoperti che hanno comportato l’impreparazione ad affrontare al meglio l’emergenza legata all’epidemia del Covid-19, per guardare in modo costruttivo al futuro.
Il 98% dei dirigenti scolastici ritiene che gli studenti abbiano dimostrato di avere spirito di adattamento e di collaborazione. Per il 99% i docenti stessi sono stati animati da buona volontà per fare del loro meglio, anche quelli che si sono ritrovati catapultati nelle rete da un giorno all’altro.
Il 94% dei dirigenti delle scuole del primo ciclo e il 68% delle scuole secondarie di secondo grado riconoscono che i genitori stanno dedicando molto più tempo del solito a supportare i loro figli nello studio.
Nonos