ROMA – Hanno lavorato per quasi due mesi, sotto la guida di Vittorio Colao, chiamati dal Governo per mettere a punto un piano per far ripartire il Paese e rimetterlo in piedi dopo l’epidemia. Ma alla fine il piano, che in queste ore è all’esame del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con 100 progetti da mettere in cantiere, è assai probabile che servirà solo come zeppa per non far ballare qualche tavolo. Perché l’emergenza adesso è un’altra, gli stati generali dell’economia lanciati da Conte, che a livello di immagine e di comunicazione dovranno mostrare il meglio della nuova Italia, con facce, progetti e idee innovative. Su questo si stanno concentrando tutte le energie e dovrà essere convincente, perchè già in passato simili appuntamenti non hanno riscosso successo, anzi si sono trasformati in boomerang per chi li ha promossi.
Davanti abbiamo 100 giorni, per sapere se le misure del Governo placheranno il malcontento che covano tanti italiani oppure no, con questo che si trasformerà in odio e dura protesta di piazza. Servirà un vero e proprio ‘gabinetto di guerra’ per fronteggiare la tempesta che si annuncia all’orizzonte. I sindacati temono che dopo lo stop fino ad agosto deciso dal governo gli imprenditori ricorreranno a licenziamenti di massa. Andranno in cassa integrazione? Anche qui è allarme rosso, perché serviranno altri miliardi e miliardi di euro. Quando arriveranno i soldi dall’Europa? Nel 2021, dicono, sempre che non ci saranno intoppi. Per questo il Pd sta spingendo per avere subito i 37 miliardi del Mes, il fondo salva stati, da destinare alla riorganizazzione del nostro sistema sanitario. Così ci saranno lavori da fare e si potranno liberare altre risorse su altri fronti. A livello politico non è aria di concordia nazionale, anzi. Il leader della Lega, Matteo salvini, si è rimesso in marcia, è di nuovo in campagna elettorale. E non fa sconti a nessuno: attacca il Governo Conte ma anche il suo alleato Silvio Berlusconi: «Non lo capisco… parla come Prodi e Renzi». Anche nella maggioranza ci sono frizioni.