ROMA – “Sono settimane che stiamo chiedendo tavoli sulla siderurgia, sull’ elettrodomestico, su Fca e non abbiamo risposta alcuna. Anzi devo dire che non rispondono al telefono, non rispondono. Ma so che con le imprese si stanno vedendo. Allora se la logica e’ quella che il sindacato si occupa delle casse integrazioni ed eventualmente dei licenziamenti e le politiche industriali si fanno con le imprese e’ una logica inaccettabile”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire, commenta l’annuncio del premier Conte degli Stati generali sull’economia. “Intanto- osserva la sindacalista- trovo incomprensibile come non si pensi di coinvolgere le parti sociali, e quindi i lavoratori, rispetto alle situazioni” di crisi “che sono in corso.
Gli Stati Generali tutto sono tranne che un tavolo, al massimo mi verrebbe da pensare a uno ‘speakers’corner’ in cui ognuno arriva e dice la sua sulla base di elaborati che non conosciamo. Non mi pare che per quanto riguarda i metalmeccanici al centro ci sia il rilancio della siderurgia, dell’automotive, dell’innovazione. Insomma, parleremo di progetti di cui non conosciamo assolutamente nulla”.
Quanto al confronto con gli industriali, Re David spiega: “A me non scandalizza sedere al tavolo con Confindustria perche’ e’ chiaro che devo fare una discussione. Mi interesserebbe pero’ un tavolo di merito, mi interesserebbe pensare che il Governo non ritenga che si ascoltano tutti e poi le politiche industriali si decidono da un’altra parte. Confindustria ha dato una pessima prova dal 2007 ad oggi rispetto alla gestione che ha fatto. Quindi io credo che ci sia bisogno di un tavolo come e’ stato sul protocollo sicurezza in cui si e’ fatto un accordo, non gli Stati Generali”.
Quanto al fatto che il nuovo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, voglia mettere in discussione il contratto nazionale, la segretaria Fiom commenta: “Confindustria vuole tutto per non dare niente. Dire che non si vogliono fare i contratti e mettere sul tavolo la pistola del milione di licenziamenti e’ una roba che non si puo’ sentire,