BOLOGNA – Gli alunni delle scuole di Bologna avranno la loro ‘festa’ di fine anno. Per i più piccoli è previsto un momento di passaggio organizzato nei giardini dei propri istituti, mentre per i più grandi da domani sarà possibile ‘prenotare’ la partecipazione alle iniziative che il Comune sta programmando nei teatri e negli spazi culturali della città. Il tutto, in linea con i protocolli di sicurezza anti-covid.
GIARDINI DELLE SCUOLE PER I PIU’ PICCOLI
Se l’evoluzione dell’epidemia lo consentirà, spiega il Comune, i bambini che frequentano l’ultimo anno dei nidi e delle materne potranno vivere “per piccoli gruppi” un momento di passaggio al grado di scuola superiore, insieme a insegnanti ed educatrici, all’interno dei giardini delle rispettive scuole e alla presenza dei genitori. L’organizzazione di questo momento di passaggio “è attualmente in corso- precisa Palazzo D’Accursio- e nei prossimi giorni verrà comunicata alle famiglie interessate”.
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PER ELEMENTARI E MEDIE TEATRI E LUOGHI DELLA CULTURA
Dal 15 giugno, invece, per gli alunni di elementari e medie si apriranno i teatri e i luoghi della cultura bolognesi, allestiti per l’estate. Il programma degli incontri sarà curato dal Comune, insieme a operatori e istituzioni culturali, con modalità che garantiscono “piena sicurezza”. A partire da domani, giovedì 4 giugno, i genitori rappresentanti delle classi si potranno rivolgere al dipartimento Cultura di Palazzo D’Accursio (tramite la e-mail [email protected]) per manifestare il proprio interesse. Tutte le classi verranno ricontattate e sarà loro proposta un’attività dedicata tra il 20 e il 21 giugno, in uno dei teatri o degli spazi previsti nella programmazione estiva del Comune. Il progetto, chiamato ‘Largo ai sogni‘, prevede attività a titolo gratuito e una “partecipazione attiva dei ragazzi e dei loro accompagnatori”.
Potenzialmente nel progetto di fine anno scolastico del Comune di Bologna coinvolge 7.500 persone tra alunni e accompagnatori.
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“In questa emergenza sanitaria sono i bambini più piccoli ad aver subito maggiormente la carenza di contatto umano– afferma l’assessore alla Scuola di Palazzo D’Accursio,