ROMA – Un network di venti strutture sanitarie presenti in Emilia Romagna che insieme danno vita a una realta’ virtuosa. E’ il Consorzio Colibri’, nato 10 anni fa ma che vanta gia’ una grande esperienza, e dove la formazione, la ricerca e lo scambio di expertise con altri ospedali internazionali sono i cardini delle attivita’ extraospedaliere. A raccontare all’agenzia di stampa Dire via Skype la formula vincente del gruppo, ma anche di come l’emergenza abbia costituito per il Consorzio un grande esame, superato a pieni voti, e’ Averardo Orta, amministratore delegato del Consorzio
– Cosa e’ il Consorzio Colibri’ e qual e’ la sua unicita’?
“Il Consorzio Colibri’ e’ un gruppo di strutture ospedaliere indipendenti non legate da vincoli societari che pero’ cercano di utilizzare strategie comuni per massimizzare i benefici nelle singole strutture. Gli acquisti ad esempio vengono effettuati attraverso un portale e i volumi di acquisti e spesa che 20 strutture possono esercitare insieme e’ diverso rispetto alla capacita’ di un singolo. Dunque per questo riusciamo ad ottenere degli sconti, prodotti migliori e condizioni di favore. La ricerca per noi e’ un altro elemento indispensabile perche’ incide sulla qualita’ del servizio sanitario. In genere una singola struttura, piccola o media, fatica a esercitare una ricerca indipendente perche’ i finanziamenti non arrivano. Essere all’interno di un grande Consorzio vuol dire assumere un piccolo sforzo sulle spalle di ciascuno e questo e’ vincente e porta a grandi risultati. Anche la formazione e’ un aspetto strategico perche’ far convergere le competenze consente di determinare piani di formazione piu’ completi, esaustivi ed efficienti. Il nostro schema, allo stato attuale, e’ unico in Italia in quanto consente a ciascuno di rimanere proprietario della propria realta’. Il vantaggio e’ che il controllo e la qualita’ della struttura rimangono in capo al singolo imprenditore, e non ci sono quelle difficolta’ create dalla dispersione in mille articolazioni. Nel nostro Consorzio, insomma, non ci sono periferie, ma mettiamo a fattore comune le economie di scala. Siamo il piu’ grande gruppo ospedaliero in Emilia Romagna e riusciamo a offrire questi servizi”.
– Come vi siete organizzati all’interno del network per gestire l’emergenza Covid e ora per la ripartenza?