ROMA – In Egitto, uno tra i Paesi piu’ colpiti dall’epidemia di Covid-19, le ong locali avvertono che il virus si starebbe diffondendo nelle sovraffollate carceri, come dimostrerebbe la morte di un secondino nel carcere di massima sicurezza di Tora, al Cairo. A darne notizia e’ la testata indipendente Mada Masr, che riporta la morte dell’agente di polizia carceraria Sayed Ahmed Hegazy. L’uomo e’ deceduto venerdi’ dopo aver manifestato i sintomi del coronavirus a partire dal 18 maggio. A denunciare la vicenda e’ stata sua figlia Zainab Hegazy in un post su Facebook, successivamente rimosso. Nei giorni scorsi, familiari del secondino che hanno scelto di rimanere anonimi hanno denunciato che la famiglia si e’ vista negare la consegna dei risultati degli esami clinici per il Covid-19, pur avendo saputo dal medico che Hegazy era risultato positivo. Dopo giorni in cui le condizioni dell’agente peggioravano, la famiglia non sarebbe riuscita a trovare un posto in ospedale per ricoverarlo. Alla fine – e’ stato denunciato – l’uomo e’ morto in macchina, nel tentativo di raggiungere l’ennesimo centro medico. La vicenda e’ circolata sul web e i social network, sollevando appelli da parte dei difensori dei diritti umani affinche’ sia fatta chiarezza sulla morte dell’agente e siano effettuati i test a tutto il personale e ai detenuti di Tora. Domenica, il ministero degli Interni e’ intervenuto smentendo che Hegazy sarebbe morto per coronavirus, quindi ha spiegato che l’uomo dal 17 maggio era in permesso per curare problemi di salute cronici. Nella nota e’ stato riferito che l’uomo aveva effettuato gli esami per il Covid-19 presso l’ospedale di Imbada, ma che e’ morto prima di ricevere i risultati. Il ministero ha assicurato che, una volta notificato il decesso, le autorita’ hanno preso “le precauzioni necessarie per igienizzare il luogo di lavoro, inoltre le persone che sono entrate in contatto con lui sono state monitorate per ragioni di sicurezza”. Infine, sono state annunciate “misure legali” contro chiunque diffondera’ “notizie non corrette” sulla situazione sanitaria nelle carceri. La famiglia Hegazy invece ha riferito a Mada Masr che il test e’ stato effettuato nell’Abbasiya Fever Hospital,