Report del Consiglio Grande e Generale del 29 maggio – seduta pomeriggio

Nel pomeriggio prosegue il dibattito sul Comma 9 (Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale)

Nel pomeriggio prosegue il dibattito sul Comma 9 (Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale) e quindi sul progetto di realizzazione di un nuovo impianto sportivo a Serravalle. “Tra le tre soluzioni possibili probabilmente si è scelta le peggiore – commenta Giuseppe Maria Morganti (Libera) -. Intervenire oggi con una variante che prevede edificabilità in zona Parco è veramente imbarazzante”. Emanuele Santi (Rete) difende l’intervento, giudicandolo “equilibrato”: “non perdiamo patrimonio immobiliare e diamo la possibilità di fare una struttura che sarà molto qualificante per il nostro Paese”. Michele Muratori (Libera) parla invece di “interventi spot che non danno una visione di insieme e non creano uno sviluppo armonioso del nostro territorio”. “Questo progetto – evidenza Giacomo Simoncini (Npr) -. è una grande conquista da parte della Federazione perché consente di completare un’area, ma sopratutto è importante perché darà lavoro a molte aziende sammarinesi”. Il Segretario di Stato Stefano Canti spiega per quale motivo non sono state scelte altre ipotesi, come quella dell’esproprio. “La stima fatta dall’ufficio del catasto era di un milione e mezzo. Abbiamo in questo momento un milione e mezzo? No”. “Non si può sempre fare la solita demagogia solo per demolire l’avversario politico” aggiunge.
I lavori proseguono quindi con l’esame del Comma 11 e del Comma 12, Ratifica Decreti – Legge. Si accende lo scontro sul Decreto n.78. Andrea Zafferani (Rf) definisce “una follia” l’articolo 9. “Credo che dovremmo ringraziare le persone che vanno a fare degli esami a pagamento e scoprono di essere venuti a contatto col virus”. Invece “la persona si ritrova a pagare 100 euro di tampone”. Definisce poi l’articolo 4 – relativo ai dati epidemiologici di proprietà ISS – “quasi una sorta di bavaglio”. Giuseppe Maria Morganti (Libera) chiede all’esecutivo di non procedere più “a forza di Decreti legge” e invoca un “ritorno al confronto democratico”.

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