AGI – C’è chi spinge per un immediato ritorno alla normalità, chi invita alla cautela, chi auspica una riapertura per zone. A due giorni dalla cancellazione, a quanto pare certa, dei confini regionali imposti da una serie di misure contro l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, alcune posizioni dei presidenti di Regione sono cambiate, altre sono meno rigide, altre ancora sono rimaste quelle di sempre.
Che cosa dice Attilio Fontana
Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, da giorni si dice convinto che dal 3 giugno i suoi concittadini ritroveranno la libertà di circolare in tutto il Paese. “I dati sono estremamente positivi – sostiene – e quindi non ho dubbi che la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento”.
“Noi abbiamo sempre confidato nella data del 3 giugno – dice in linea con Fontana il presidente del Piemonte, Alberto Cirio – “tutte e tre le pagelle del ministero ci hanno confermato che i nostri numeri sono pienamente in regola. Dati che ci dicono che non ci sono criticità e che ci fanno ben sperare per la riapertura il 3 giugno dei confini della mia regione”.
Sulla posizione di alcune Regioni e sulla richiesta del certificato di negatività, afferma: “Non credo che sia una scelta giusta, nè praticabile. Io vengo dalle Langhe, dal Piemonte, abbiamo una regione fortemente turistica e non vediamo l’ora di accogliere i tanti turisti stranieri, europei, che da sempre scelgono questo territorio.
Posso comprendere che ci sia un desiderio di tutela,