BOLOGNA – Più controlli e più arresti e denunce, e 2.341 beni sequestrati per un valore stimato di oltre 17 milioni di euro, anche se si registra, rispetto al 2018, “una netta diminuzione, a livello regionale, dei furti di beni culturali“. Questo, in sintesi, il bilancio delle attività svolte nel 2019 dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna.
Rispetto all’anno precedente, fanno sapere i militari, sono aumentate le verifiche sulla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche e archivi (+25%), i controlli e la vigilanza, in particolare nelle aree archeologiche (+84,6 %), in quelle tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali (+101%) e in mercati e fiere antiquariali (+8,3%) dell’intera regione.
Inoltre, sono oltre 1.478 i beni controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando di Roma. Si tratta, principalmente, di “opere d’arte messe in vendita da privati attraverso case d’aste o siti internet e collezioni di reperti di interesse archeologico”.
Per quanto riguarda, invece, “l’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico”, anche nel 2019 “sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di un elicottero del 13esimo Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forli, con a bordo anche funzionari specializzati delle Soprintendenze di Bologna, Parma e Ravenna”.
Sul piano repressivo si registra “un incremento dell’attività rispetto all’anno precedente, con tre arresti e 51 denunce nei confronti di persone responsabili di aver violato le norme del Codice penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale”. Nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte e danni al paesaggio.
Nel dettaglio, le attività di Polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare “2.341 beni, di cui 821 di tipo antiquariale, archivistico e librario, due reperti paleontologici e 1.518 reperti archeologici, oltre a 113 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in 3.241.000 euro per i primi e 13.891.000 per i secondi”.
Per quanto riguarda i furti di beni culturali, invece, a livello regionale c’è stata,