Tutti scontenti sul fronte scuola. In commissione Istruzione al Senato procedono a rilento le votazioni sul dl Scuola e si discute ancora sull’emendamento per la stabilizzazione dei precari che non riesce a mettere tutti d’accordo, nonostante l’intesa politica raggiunta domenica notte con il premier Giuseppe Conte.
L’approdo nell’aula di palazzo Madama è slittato ed è probabile che il governo ponga la fiducia sul provvedimento. Ma si registrano le proteste anche di sindacati e movimenti studenteschi.
Hanno formalmente proclamato lo stato di agitazione i cinque maggiori sindacati del comparto scuola. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams si dicono del tutto insoddisfatti delle mediazioni politiche raggiunte fra i gruppi di maggioranza e hanno inviato ai ministeri competenti una richiesta di svolgimento del tentativo di conciliazione.
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Gli studenti di decine di scuole romane sono pronti a scendere in piazza giovedì 28 con un presidio davanti al ministero dell’istruzione sponsorizzato dal Fronte della Gioventù Comunista (Fgc).
Al centro delle proteste la contrarietà alla gestione della scuola nella crisi e la questione m