ROMA – Mascherina obbligatoria nelle zone della movida. È la proposta che il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, proporrà domani al prefetto di Pesaro Urbino, Vittorio Lapolla, e al Comitato provinciale d’ordine e sicurezza che si riunirà per affrontare il problema degli assembramenti fuori dai locali ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza per limitare la diffusione del Coronavirus, che si è manifestato lo scorso weekend.
“Ovviamente non saranno da utilizzare mentre si mangia e si beve, ma durante tutti gli altri momenti- spiega in una nota Ricci-. L’uso obbligatorio della mascherina nelle zone della movida aiuterà anche le Forze dell’ordine a fare i controlli, che nel prossimo weekend saranno molti di più. Lo scorso weekend le cose non sono andate. Non è questo il momento di stare tutti insieme e fare festa. Si può stare con un amico a distanza di sicurezza, senza accalcarsi davanti ai locali. Evitando di fare i gruppi di persone. Il virus non è ancora sconfitto. Non giochiamoci l’estate, non riempiamo di nuovo gli ospedali, non facciamo saltare la stagione turistica”.
Intanto nel pesarese il direttore provinciale di Confcommercio, Amerigo Varotti, ha preso carta e penna e ha scritto, oltre che allo stesso prefetto Lapolla, anche al questore e ai sindaci del territorio. “Sebbene negli ultimi giorni in svariate città d’Italia i casi di assembramenti fuori dai locali e nelle piazze si siano prevedibilmente moltiplicati, con la conseguente problematica del non rispetto delle indicazioni date in ordine di sicurezza e sanità pubblica, dobbiamo rilevare che tale problematica, salvo alcune eccezioni, non si è registrata per fortuna nelle principali città della nostra provincia- scrive Varotti-. I titolari dei pubblici esercizi devono operare con diligenza, attenzione e obblighi sempre maggiori e aggiuntivi, la clientela, purtroppo non sempre responsabile, deve osservare le regole che vengono impartite e le Forze dell’ordine dovrebbero assicurare un attento presidio del territorio, soprattutto nelle aree e negli orari più sensibili”.
Varotti ricorda che l’associazione ha esortato i gestori dei locali “a diventare il primo argine contro la movida irresponsabile” ricordando però che “gli operatori non possano trasformarsi in tutori dell’ordine” ed auspicando infine “che in questa fase di transizione e di adattamento per tutti alle nuove norme,