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Cooperazione, Giovannini (ASviS): “Il Covid allontana gli obiettivi di sviluppo sostenibile”

ROMA – Le prossime vittime del nuovo coronavirus potrebbero essere gli “Sdgs”, i Sustainable Development Goals, ovvero gli obiettivi di sviluppo sostenibile: lo denuncia il co-fondatore e portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini, in un’intervista pubblicata dal web magazine Oltremare. “L’analisi condotta dall’ASviS mette in luce quanto sia possa essere duro il colpo inferto dalla pandemia sulla povertà (Obiettivo 1), sulla crescita e l’occupazione (8), su imprese e innovazione (9) e sulle disuguaglianze (10)”, spiega Giovannini.

“Per quanto riguarda la salute (3), l’incremento delle morti dovute al Covid-19 dovrebbe essere solo parzialmente compensato dalla diminuzione di morti sul lavoro e incidenti stradali, soprattutto alla luce dei recenti dati sui decessi complessivi nelle aree maggiormente colpite”.

Anche sulla sicurezza alimentare (Obiettivo 2) c’è preoccupazione. “Ancor prima della pandemia, 135 milioni di persone erano già alle prese con un’insicurezza alimentare acuta a causa di shock o crisi preesistenti”, spiega Dominique Burgeon, Direttore della divisione Emergenze e resilienza della Fao in un’intervista apparsa sul sito dell’Onu.

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“Oggi chi sopravvive di agricoltura di sussistenza, se si ammala o è costretto da restrizioni ai movimenti o alle attività, rischia di non lavorare la propria terra, prendersi cura dei propri animali, andare a pescare o accedere ai mercati per vendere prodotti, acquistare cibo o ottenere semi e forniture. A causa delle scarse risorse potrebbero ritrovarsi costretti ad abbandonare i propri mezzi di sussistenza. Vendere i loro animali o il loro peschereccio per denaro. Quando ciò accade tornare ad essere di nuovo autosufficienti diventa estremamente difficile”. Con conseguenze ben immaginabili.

Sul lato sicurezza alimentare per gli esperti non è detto che necessariamente ci sarà una crisi dei prezzi dovuta alla scarsità potenziale di derrate (ancora un’incognita). “I prezzi sono addirittura scesi in questa fase, dovuto al rallentamento del mercato globale. Ma non è escluso che si possano verificarsi rialzi improvvisi”, spiega Valerio Bini,

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