Un Paese compatto contro il Covid-19 e ligio alle regole per sconfiggerlo. È la fotografia dell’Italia scattata dall’Istat in un report sulla ‘Reazione dei cittadini al lockdown” che comprende il periodo dal 5 al 21 aprile 2020. Tre cittadini su 4 – scrive l’istituto – hanno usato parole di significato positivo per descrivere il clima familiare vissuto nella Fase 1 dell’emergenza Covid-19. Alta la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico del Servizio sanitario nazionale con un punteggio medio pari a 9 (in una scala da 0 a 10) e verso la Protezione civile (8,7). Promosse le misure prese dal governo per contenere il contagio.
Regole utili e chiare
Il 91,2% dei cittadini italiani ha considerato utili le regole imposte per contrastare l’evoluzione della pandemia di coronavirus. L’89,5% ha inoltre percepito come “chiare” le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio.
Clima familiare positivo
“Nonostante le restrizioni, il lockdown è stato vissuto all’insegna della serenità e di un clima familiare coeso e positivo”. Alla richiesta di definire il clima familiare vissuto nel primo periodo dell’emergenza, tre cittadini su quattro hanno usato parole di significato positivo. Meno del 15% ha scelto parole a cui non è stato possibile attribuire un significato univocamente positivo o negativo. Solo l’8% ha utilizzato termini di significato negativo. Un cittadino su due ha spontaneamente scelto una delle seguenti parole: “buono” (14,4%), “sereno” (12,6%), “tranquillo” (10,4%), ottimo” (8,7%), “amorevole” (3,8%).
Tra le parole di difficile classificazione, quella più frequentemente utilizzata è “normale” (9,9% dei cittadini). “Teso” è invece il termine negativo più usato, ma solo dallo 0,7% degli intervistati. La forte propensione all’interpretazione positiva della esperienza di lockdown è trasversale alle varie fasce di popolazione e all’area geografica. Tuttavia, a livello territoriale, nell’area che comprende tutte le altre regioni del Centronord la percentuale di parole positive è più bassa rispetto alle altre del Paese, pur restando fortemente maggioritaria (70%).
Alta fiducia in medici e protezione civile
il grado di fiducia nelle principali istituzioni impegnate nella lotta contro il coronavirus è molto elevato. La maggioranza dei cittadini esprime fiducia totale nel Servizio Sanitario nazionale, sia con riferimento al personale medico che alle altre tipologie di personale, e nella Protezione civile, riconoscendo a tali istituzioni il massimo punteggio attribuibile (10): il 55,8% nel caso del personale paramedico del Ssn, il 55,4% verso i medici del Ssn e il 50,8% verso la Protezione civile. Se si considerano i tre valori più elevati della scala, cioè i punteggi da 8 a 10, queste percentuali salgono rispettivamente all’86,4%, all’86,5% e all’80,3%. I valori medi dei punteggi sulle tre scale confermano il forte sbilanciamento delle distribuzioni verso i valori alti.