Migliaia in piazza in tutta Italia per chiedere la  ripresa regolare della scuola a settembre

Tanti in piazza oggi da Milano a Bologna, da Genova a Firenze a Cagliari, per chiedere la riapertura regolare delle scuole dal prossimo settembre. Genitori coi figli ma anche insegnanti, chi in modo virtuale, chi fisicamente ma “nel rispetto delle regole” anti covid, hanno manifestato perchè “l’istruzione è un diritto proprio come la salute”. 

A portare la gente per le strade, il Comitato “Priorità alla scuola”. A spiegare all’AGI i motivi della protesta è una delle organizzatrici, Maddalena Fragnito, da Milano dove, visto che i numeri dell’epidemia non sono ancora del tutto tranquillizzanti, “invece di organizzare una piazza, abbiamo deciso di coprire 100 scuole, anche il provveditorato, con uno striscione che recita la stessa frase di Antonio Gramsci ‘Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza’.  ​

Lo scorso 18 aprile al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina è stata inviata una petizione firmata da 85 mila persone. “Siccome non ci sono state risposte – continua Fragnito – abbiamo deciso di scendere in piazza, in tutto il Paese. Le scuole devono aprire a settembre in sicurezza, continuità e presenza. E anzi, devono diventare l’unico presidio di sanità pubblico certo e trasparente, molto di più delle aziende private”.

​”L’istruzione è un diritto fondamentale e questi bambini e ragazzi che non sono stati considerati, devono tornare al centro del dibattito. Un paese senza istruzione è un paese morto”. No invece alla didattica a distanza “che produce disuguaglianze: il 42% dei bambini vive in condizione di sovraffollamento domestico, il 40% delle famiglie non ha un computer, il 6% delle famiglie è tagliato completamente fuori perchè non ha il wifi. E noi abbiamo catapultato su 8 milioni di studenti e circa 6 milioni di nuclei familiari, questa soluzione senza minimamente curarci se ci fossero le possibilità per applicarla”. ​ 

“Manifestiamo perché la scuola pubblica sia riaperta a settembre, in sicurezza. Questo vuol dire investire risorse, fare programmazione seria in estate perché a settembre ci siano gli spazi e la quantità di personale sufficiente a risolvere il problema delle distanze: per avere più distanza a scuola bisogna avere classi meno numerose”. Ribadisce  Filippo Benfante, del comitato Priorità alla Scuola di Firenze, tra gli organizzatori della manifestazione che oggi ha portato in piazza Santissima Annunziata centinaia di persone. ​”La didattica a distanza – aggiunge – non può essere il pilastro di una programmazione scolastica avendo dimostrato in pochi mesi le disuguaglianze che può produrre”.     

In piazza tante sigle della scuola, comitati e sindacalisti. Con loro anche la vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi e l’assessore all’istruzione Sara Funaro. “Non esiste che la scuola manchi tra le priorità dell’agenda di governo in una fase come questa –

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