ROMA – “Le modalità del test d’accesso all’università – secondo quanto si è discusso alla Crui – dovrebbero essere in presenza. Questo sempre tenendo conto dell’andamento della pandemia, settimana dopo settimana. Se le cose dovessero andare nel migliore dei modi, come già l’esame di maturità previsto per giugno sarà in presenza, così lo saranno anche i test d’accesso a settembre”. Lo ha detto il rettore della Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, durante un’intervista all’Agenzia Dire. “Le sedi abilitate- ha aggiunto il rettore- potranno essere non solo quelle delle facoltà di Medicina, ma anche sedi universitarie di tutte le regioni che non hanno tale facoltà, in modo da non costringere gli studenti a spostarsi di regione per effettuare il test e per scongiurare eccessivi assembramenti in poche sedi”.
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RETTORE SAPIENZA: “PER LA RIPRESA LEZIONI IN MODALITÀ MISTA”
“Le università non sono dei lezionifici o degli esamifici, ma un momento speciale della vita e della crescita dell’individuo. Questo momento, avviene in presenza, incontrando i docenti e gli altri studenti”, ha dichiarato Gaudio, commentando quello che sarà il futuro della didattica a distanza negli atenei italiani. “Ciascuno di noi- ha aggiunto il rettore- durante la sua vita universitaria ha incontrato dei colleghi che sono diventati amici, partner lavorativi, o addirittura coniugi. Queste dinamiche non esistono in via telematica, ma solo in presenza. La parte telematica sarà utile come complemento, ma la vera formazione potrà avvenire solo in presenza. La parte telematica può costituire quindi un supporto per chi non ha potuto frequentare la lezione, perché ha necessità di approfondire una determinata questione”. “Tuttavia- ha spiegato ancora Gaudio- mentre prima la modalità a distanza era una prerogativa di quelle telematiche, ora tutte le università italiane hanno fatto tesoro di questa esperienza, si sono attrezzate e riutilizzeranno la didattica a distanza come complemento della formazione complessiva. Ogni ateneo in questi mesi ha organizzato un archivio di lezioni registrate che saranno utili in futuro per tutti i nostri studenti: paradossalmente le università italiane in questo periodo di crisi hanno fatto un piccolo passo in avanti”.