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‘Siamo manichini pilotati’, il 26 giugno a Parigi la mostra sull’identità di Fae A. Djeraba

Le foto, scattate con polaroid, sono tutte ambientate a Finale Ligure. Dopo la tappa francese, la mostra arriverà anche in Italia

ROMA – “Stiamo diventando dei manichini pilotati, abbiamo le stesse reazioni e facciamo le stesse cose. In un mondo grande ci assomigliamo tutti e questo mi inquieta, perche’ la bellezza dell’essere unici sta proprio nella differenza. Osservo la societa’, il mondo intorno a me fatto di famiglie, amici, conoscenti, bambini, giovani e adulti, tutti immersi in un uso smodato e sfrenato dei social che ci sta appiattendo“. È dura la riflessione dell’artista franco-tunisina Fae’ A. Djeraba, che nel suo ultimo progetto ‘Gens virtuels Circus’ analizza quanto il web e i social stiano influenzando le nostre vite e la costruzione delle nostre identita’.

Ora piu’ che mai, dato che in piena pandemia da Covid-19 l’obbligo del distanziamento sociale ha rafforzato l’uso del canale digitale. La sua riflessione prende corpo in 80 sequenze, realizzate con una polaroid e suddivise in diversi capitoli: L’amicizia, il contatto, l’Olimpo, l’incontro, il teatro, il turbamento, la forza migrante, la seduzione, la simbiosi, il teatro e l’inversione. Infine, un autoritratto.

È un lavoro lungo un anno, che sbarchera’ il 26 giugno alle Galerie Memoire de l’Avenir Humanities, Arts and Society di Parigi (45-47 Rue Ramponeau) e sara’ aperto al pubblico fino al 5 settembre. Ma questo viaggio nell’identita’ collettiva non si limitera’ al vecchio continente, e dall’Italia (dove arrivera’ a fine dicembre nei Chiostri di Santa Caterina a Finale Ligure) passera’ agli Stati Uniti in date da ridefinire a causa dell’emergenza Coronavirus.

“Nelle fotografie tutti i modelli posano sempre con un manichino rosso, che e’ il vero ‘protagonista’ delle sequenze. Anche lui indossa la maschera”. In questo modo Djeraba mette bene in evidenza la “finzione in cui tutti viviamo. Un tempo guardavamo ed eravamo spettatori, oggi siamo tutti protagonisti della scena. Produciamo continuamente contenuti, siamo sempre presenti e con una grande sete di protagonismo. È evidente la voglia di essere online h24, al centro dell’attenzione e bisognosi di consenso.

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