Lunedì l’approvazione definitiva, intanto al Comune arriva il plauso di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International. “Patrick è un prigioniero di coscienza e rischia l’ergastolo per attività del tutto legittime”
BOLOGNA – Via libera oggi in commissione alla delibera del Consiglio comunale di Bologna per conferire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, lo studente egiziano da quasi un anno in carcere a Il Cairo. L’atto sarà discusso in aula lunedì prossimo, 11 gennaio, per l’approvazione definitiva. Al Comune di Bologna arriva il plauso di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International. “Grazie per questa iniziativa- commenta Noury- mi auguro che Bologna sia d’esempio per tante altre città”.
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Il portavoce fa poi il punto della situazione sulla prigionia di Zaki e mette in guardia da un ulteriore pericolo per il giovane attivista. In Egitto, spiega Noury, “stiamo vedendo la prassi di allungare la detenzione preventiva oltre il limite dei due anni, aggiungendo un ulteriore capo di accusa alla scadenza del periodo”. Anche Zaki, quindi, “corre il rischio di arrivare al limite dei due anni e che ne inizi altri- afferma Noury- finché ci sarà il processo, non si sa quando, in cui rischia l’ergastolo, poi commutato in 25 anni di carcere”. Insomma, Patrick potrebbe restare in cella “per un tempo infinito- avverte il portavoce di Amnesty- per questo è necessario continuare ad agire per ottenere la sua liberazione. Deve essere l’obiettivo di tutti”.
NOURY: “LA DETENZIONE È SOLO UNO STRUMENTO PUNITIVO”
Zaki, ricorda Noury, “è un prigioniero di coscienza. Ha svolto attività del tutto legittime e nessuno dei cinque capi d’accusa è fondato. Sono gli stessi che, con un perverso copia e incolla, ogni settimana raggiungono anche altri: avvocati, giornalisti e blogger in dissenso col Governo”. Questa detenzione preventiva, continua Noury, “è solo uno strumento punitivo, serve a far dimenticare le storie di chi è in carcere. Le indagini non vanno avanti perché non c’è nulla da indagare”.