In 5 anni nuovo ospedale Latina, pronto per virus o eruzione Vesuvio

nuovo ospedale latina

Il nuovo progetto del nosocomio è un dono dell’Ance alla Asl pontina

LATINA – Sarà un ospedale gioiello, realizzato per moduli indipendenti, in grado di affrontare le più svariate emergenze: dalle possibili nuove pandemie ai danni per un’eventuale eruzione del Vesuvio. E sarà realizzato in 5 anni, con una spesa generale di circa 385 milioni. È il nuovo ospedale pontino, il cui primo simbolico atto, la consegna virtuale del progetto, è avvenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa in modalità telematica alla presenza di Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio, e dei vertici della Asl Latina e dell’Ance.
Il progetto del nuovo ospedale è un dono dell’Ance alla stessa Asl pontina. Ospiterà 696 posti letto con la previsione di poter facilmente trasformare parte del grande parcheggio previsto in un nuovo modulo emergenziale in grado di accogliere altri 200 posti. “Il progetto presentato oggi- ha spiegato nel corso della conferenza il Dg della Asl di Latina, Giorgio Casati- fornisce una visione di un ospedale moderno: una struttura modulare in cui le varie componenti potranno essere isolate le une dalle altre, una caratteristica molto importante in caso di situazioni epidemiche come quella attuale. La sua dimensione sarà tale da poterci consentire di accogliere tutte le nostre unità operative di carattere universitario che sono sparse in diversi luoghi del territorio. Inoltre un altro elemento di assoluta modernità che lo caratterizza è l’area denominata ‘ospedale dormiente’, che potrà essere attivata in caso di emergenza. Ora dobbiamo lavorare per ricondurre questa progettualità nel quadro economico a nostra disposizione, verificando l’interesse di altre fonti di finanziamento oltre alla Regione Lazio, come il ministero degli Interni o la Nato”.
Il nuovo ospedale, pontino, in effetti, avrà un raggio di azione molto ampio e non si limiterà alla normale amministrazione sanitaria. Il presidente dell’Ance di Latina, Pierantonio Palluzzi, ha infatti ricordato come “la struttura sia stata pensata anche come risposta in caso di terremoto, vista l’area, ma anche per possibili eruzioni del Vesuvio. In altre parole è stato concepito per soccorrere le persone in un raggio di 300 chilometri. Pensare che il parcheggio possa diventare in poco tempo un nuovo pezzo autonomo dell’ospedale,

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