CAGLIARI – Dallo scoppio della pandemia quasi 50.000 persone, nel solo territorio di Cagliari, si sono rivolte alla Caritas diocesana e ad altre organizzazioni riunite nella Consulta del volontariato per ricevere assistenza. È forse questo il dato più significativo per spiegare la crisi economica e sociale che sta stritolando intere fette della popolazione nella provincia del capoluogo sardo, emerso dal decimo dossier della Caritas diocesana di Cagliari, non ha caso intitolato “Luci di carità in tempi di pandemia”. Il report è stato illustrato durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, il direttore della Caritas diocesana, don Marco Lai, e il responsabile del Centro studi-Osservatorio povertà e risorse della stessa Caritas, Francesco Manca.
Il dossier parte naturalmente dalla crisi economica scatenata dal coronavirus. Un dato su tutti: dall’inizio del 2020 a settembre, si sono registrate in Sardegna 18.000 assunzioni in meno rispetto al 2019, a cui ha fatto seguito un aumento delle povertà impressionante: nell’arco dei 64 giorni di apertura, da aprile a giugno 2020, nel Centro temporaneo di distribuzione nella Fiera internazionale di Cagliari sono stati consegnati pacchi spesa a 6.186 persone, e a questi bisogna sommare gli oltre 150.000 pasti distribuiti nelle mense Caritas. Sono circa 5.000 le persone che hanno beneficiato dei pacchi alimentari e non solo, distribuiti dal Centro diocesano di assistenza.
Altro dato significativo, riguarda il repentino mutare di volti della povertà: oltre alla netta preponderanza di italiani che hanno presentato domanda per le derrate alimentari (5.007 persone, pari all’80,9% del totale), si sono viste nuove figure professionali, come piccoli commercianti, artigiani, operai e impiegati che hanno perso il lavoro, cassaintegrati che hanno dovuto aspettare mesi prima di ricevere i sussidi, ambulanti e lavoratori in nero. Sono invece 1.112 gli stranieri che hanno richiesto la spesa nella Fiera, il 17,9% del totale. Dal 6 aprile al 30 giugno 2020, sono stati globalmente aiutati 3.127 nuclei familiari, per un totale di 22.265 persone raggiunte, comprendendo tutti i ritiri effettuati,