VIDEO | Epatite C, FeDerSerD: “Ancora da trattare 90-120mila soggetti”

“Serve screening al 100% come fu per l’Aids” dichiara il presidente di FeDerSerD, Guido Faillace, durante la quattordicesima tappa di Hand che si è svolta a Trapani

TRAPANI – “Dalla relazione prodotta proprio di recente dal ministero della Salute si evince un dato significativo per le criticità che sono state rilevate negli anni: i Ser.D. sono passati a ‘screenare’ soggetti particolari, che non si rivolgono alle strutture normali, solo dal 20 al 50%. Noi vogliamo che questo dato sullo screening vada al 100%, come è stato fatto allora per l’Aids”. A parlare è il presidente di FeDerSerD, Guido Faillace, intervistato dall’agenzia Dire in occasione della seconda tappa in Sicilia di ‘Hand – Hepatitis in Addiction Network Delivery’, il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da quattro societa’ scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), che coinvolge i Servizi per le Dipendenze e i relativi Centri di cura per l’Hcv afferenti a diverse città italiane. Dopo Pozzuoli, Alessandria, Brindisi, Benevento, Siracusa, Roma, Torino, Pesaro, Pavia, Como, Lecco e Isernia/Campobasso e Siena, la quattordicesima tappa di Hand si è svolta a Trapani, dove si è svolto il corso di formazione ECM sulla gestione dei tossicodipendenti con epatite C, organizzato dal provider Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie. I corsi di educazione continua in medicina saranno in totale 16 su tutto il territorio nazionale.

“Se si è raggiunto un risultato importante per i soggetti affetti dalla patologia e trattati- ha proseguito Faillace- questo è stato anche grazie ai Ser.D. che allora ‘screenavano’ quasi tutta la popolazione: quindi tutti i soggetti affetti sono ‘emersi’ ed e’ stato possibile curare”. Per quanto riguarda Hand, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di intervenire sulla popolazione fragile, secondo il presidente di FeDerSerD “questo progetto ci mette in condizioni di potere intervenire sulla problematica e quindi di riuscire ad agganciare proprio quei soggetti. E parliamo di un dato significativo, che va dai 90 ai 120mila soggetti non trattati che fanno parte della popolazione afferente ai servizi per le dipendenze. Il risultato quindi sarebbe estremamente importante, anche perché quello dell’epatite C è un virus silente: molti non si accorgono di averlo e, non avendo sintomatologie evidenti,

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