Scuola, Azzolina: “Studenti potranno usare mense e palestre”

ROMA – “Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. E se queste ultime si sono evolute nel corso dell’estate è perché il quadro di una pandemia non è una fotografia, non è affatto statico, e al mutare delle condizioni la politica può e deve prendere nuove decisioni. Come abbiamo fatto. Sono state emanate regole chiare, tra le più rigorose in Europa. Rispetto agli altri paesi europei, siamo gli unici che hanno compiuto scelte così nette, sia sul fronte dell’organico aggiuntivo che sulla distribuzione, gratuita, per tutto il personale scolastico e tutte le alunne e gli alunni, di 11 milioni di mascherine al giorno”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante l’informativa urgente del Governo alla Camera sull’avvio dell’anno scolastico.

La ministra ha ricordato che il Piano per la ripartenza, costruito attorno alla necessità del distanziamento fisico, è stato elaborato tenendo conto della specificità di oltre 8 mila autonomie scolastiche e circa 40 mila edifici “in cui sussistono condizioni molto diverse. Quel Piano tiene conto anche delle indicazioni arrivate dal gruppo di esperti che ho nominato ad aprile presso il ministero dell’Istruzione. Ho letto da più parti che avremmo occultato, dimenticato e forse persino sprecato quel lavoro- ha aggiunto Azzolina-. Non è così. Anche qui, sono fioccate polemiche sterili di cui studenti e famiglie non avevano davvero bisogno. Credo che con il tempo sapremo guardare con maggiore distacco e oggettività a questo periodo e ci saranno giudizi meno severi, così come sta già accadendo per la didattica a distanza, da più parti criticata e ora invocata come soluzione per la ripartenza anche da chi la condannava”. 

Anche sul servizio mensa la ministra ha detto di aver letto “approssimazioni e dati senza una fonte certa che parlano di centinaia di migliaia di studenti che non avranno la mensa. Non è così. Saranno necessari adattamenti, ci saranno nuove regole, ma nessuno vuol togliere il tempo pieno ai bambini. Dove ci sono delle criticità i nostri Uffici Scolastici Regionali stanno intervenendo a supporto delle scuole.

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